“Lo schema di legge di bilancio accoglie alcune richieste dei Comuni prevedendo 400 mln. di euro per i rincari energetici, il reintegro del finanziamento del Fondo IMU-Tasi per 110 mln, e l’anticipazione al 2023 di 50 ml di euro, a reintegro del taglio del dl n.66/2014. Tuttavia, dal nostro punto di vista manca ancora qualcosa. Da un lato i rincari energetici andranno comunque monitorati perché se perdureranno avranno un impatto molto negativo sui bilanci; dall’altro bisogna rinforzare con 200 milioni il Fondo di solidarietà comunale. Infatti, ancora non riesce ad essere capiente, per far sì che l’effetto perequativo non si ripercuota in negativo su una vasta platea di Comuni”. Lo ha sottolineato Alessandro Canelli, delegato alla Finanza locale, presidente Ifel e sindaco di Novara, ascoltato dalle commissioni Bilancio del Senato e della Camera sul ddl bilancio (vedi documento presentato).
Canelli ha spiegato: “Sul Fondo di solidarietà va abolito il taglio della spending review informatica per il triennio 2023-2025, (100 milioni di euro per i Comuni e 50 mln. per Città metropolitane e Province) e vanno aumentati il correttivo sul FSC con ulteriori 50 mln di euro per mitigare le diminuzioni delle assegnazioni, e il contributo di 50 milioni di euro assegnato solo nel 2022 ai piccoli Comuni in spopolamento. Così riusciremmo a soddisfare le esigenze di tutto il comparto. In questo modo – ha aggiunto – potremmo far sì che gli enti più dotati non debbano essere costretti a drenare risorse proprie a favore degli enti meno dotati”. Il ripristino di “queste misure, per complessivi 200 milioni, ci permetterebbe di annullare le problematiche dell’avanzamento della perequazione e del depauperamento delle risorse per almeno una platea di 4 mila comuni, almeno la metà piccoli enti che perderebbero tante risorse essenziali per far quadrare bilanci e rispondere alle esigenze dei cittadini”.
Ad aggravare la situazione di parte corrente per il delegato Anci vi è poi “un’assegnazione una tantum al personale delle pubbliche amministrazioni per il 2023, il cui onere viene attribuito agli enti territoriali per il personale di rispettiva spettanza”. Con il risultato che “la situazione complessiva del comparto diventa molto preoccupante per il 2023″.
Canelli ha poi fatto cenno alla mancata attuazione della legge 162/2019 che prevedeva la ristrutturazione del debito. “I ritardi di questa riforma hanno vanificato quello che poteva essere un risparmio importante in termini di interessi passivi da parte dei Comuni. In un contesto di crescita progressiva degli interessi questo finisce per avere effetti pesanti sui bilanci”, ha osservato auspicando l’avvio di questa riforma.
Il sindaco di Novara ha anche sollecitato “la reiterazione delle norme ordinamentali straordinarie essenziali per attivare le risorse degli enti locali sui ristori energetici, come l’utilizzo degli avanzi liberi fin dal momento della previsione, l’utilizzo avanzi liberi in fase di gestione e quello degli oneri di urbanizzazione e dei proventi da violazioni al codice della strada”.
Infine, il capitolo delle Città metropolitane per le quali Canelli ha lamentato “l’assenza di provvedimenti specifici nella manovra” e chiesto “un finanziamento triennale di 60 milioni annui a titolo di compensazione delle perdite tributarie subite”. Altrettanto importante è poi che ci sia “una estensione anche ai Comuni capoluogo di provincia dei percorsi di risanamento in accordo con il Governo già avviati con le Città metropolitane”.