“Il 2023 sarà l’anno cruciale per l’attuazione del PNRR. Occorre evitare qualsiasi minaccia alle risorse destinate agli enti locali, attraverso un intervento normativo che metta al sicuro le casse dei Comuni e permetta loro di continuare, come stanno facendo, a giocare e vincere la partita del PNRR”. Così il sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza locale, Alessandro Canelli, parlando in audizione alla Camera davanti alla commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
“Rispetto al decennio trascorso che ha visto un’intensità senza precedenti di tagli alle risorse e restrizioni finanziarie – ha spiegato Canelli – tra il 2021 e il 2022 il Fondo di solidarietà comunale è cresciuto e aumenterà progressivamente nei prossimi anni fino a circa due miliardi di euro, per finanziare servizi sociali, asili nido e trasporto scolastico disabili. Si tratta di una evidente inversione di tendenza che auspichiamo sia mantenuta”.
“L’Anci – ha continuato il sindaco di Novara – ritiene che questa corretta “verticalità” del processo vada mantenuta anche nella perequazione delle risorse, come avvenuto negli ultimi tre anni attraverso un utilizzo flessibile delle maggiori risorse intervenute a “restituzione” del taglio ex dl 66/2014”. Questo processo virtuoso però “viene minacciato sul 2023 da riduzioni di risorse destinate ai Comuni” che il delegato Anci ha ricordato in dettaglio. “Parliamo del taglio della cosiddetta “spending review informatica” da 100 milioni per i Comuni e da 50 per Città metropolitane e Province, che la legge di bilancio 2021 prevede nel triennio 2023-25. La legge di bilancio del 2020 prevede poi l’abolizione di una parte del contributo compensativo IMU-Tasi per la perdita di gettito subita da circa 1.800 Comuni a seguito dell’istituzione della Tasi nel 2014. Parliamo di 110 milioni di euro, sui 300 complessivamente riconosciuti, stanziati fino al 2022. Infine, l’effetto negativo della progressiva restituzione del taglio ex dl n.66/2014. Gli aumenti annuali finora intervenuti sono stati di 100 milioni l’anno tra il 2020 e il 2022 ma nel 2023 si ridurranno a 30 milioni, cifra che non potrà concorrere in modo adeguato ad assicurare l’assenza di riduzioni del Fondo di solidarietà comunale”.
Illustrando il documento depositato in Commissione, il responsabile dell’Area finanza locale dell’Associazione, Andrea Ferri ha evidenziato altre criticità nell’attuazione del federalismo fiscale che lo rendono ancora lontano dai criteri e dai principi della legge 42 del 2009, sia per gli effetti dei tagli sia per le continue modifiche del sistema fiscale.
Ribadendo la necessità di un riordino complessivo della finanza locale, Ferri ha ricordato quanto i tagli e le modifiche normative impattino sulle Città metropolitane che a seguito della elaborazione dei fabbisogni e delle capacità fiscali standard, finalmente attuata, evidenziano uno sbilancio di oltre 300 milioni di euro “dovuto allo spropositato contributo che sono costrette a versare annualmente allo Stato. I fondi aggiuntivi stanziati con la legge di bilancio – ha rimarcato – sono un segnale positivo ma del tutto insufficiente per far decollare un reale federalismo di un comparto che è chiamato a svolgere funzioni importanti, anche in attuazione del PNRR, in aree caratterizzate al tempo stesso da forte dinamismo economico e da ampie aree di disagio sociale”. Infine, sui piccoli Comuni, l’Anci ha chiesto la stabilizzazione negli anni del fondo 2022 da 50 milioni di euro per permettere a questi enti, storicamente in carenza di risorse, di fronteggiare lo spopolamento e la loro cronica vulnerabilità.