61 i miliardi del PNRR che avranno un impatto diretto sugli Enti territoriali secondo stime IFEL.
“Dopo il segnale positivo dell’ingresso di Anci nella cabina di regia del PNRR sarà determinante il ruolo degli enti locali per garantire che quelle risorse in arrivo siano utilizzate al meglio e realizzino migliori condizioni di vita ai cittadini. Servono investimenti mirati soprattutto alla qualità dei servizi offerti”. Così Alessandro Canelli, presidente di IFEL e delegato Finanza locale Anci, nell’intervento di chiusura dell’evento IFEL “Modelli di sviluppo urbano e territoriale alla prova delle sfide del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
L’incontro organizzato dalla Fondazione ha tracciato un primo punto di analisi, presentando una ricerca realizzata con il Cresme, per capire come le città italiane hanno reagito allo shock della pandemia di inizio 2020. Analizzando il posizionamento delle aree urbane italiane in termini di produttività e competitività, la ricerca offre il panorama dei vantaggi competitivi e dei limiti in un contesto comparativo internazionale misurando le azioni da adottare per creare un ambiente più favorevole agli investimenti pubblici e privati previsti dal Piano.
“In questo momento storico, il PNRR è un treno che non possiamo perdere – ha ricordato Canelli – e il ruolo dei Comuni è decisivo su due fronti. Il primo è quello della realizzazione diretta di investimenti pubblici utili e di qualità. Il secondo fronte è quello della capacità amministrativa, ovvero garantire un’azione pubblica che agevoli gli investimenti privati. Il PNRR è un’occasione per rendere i territori più competitivi aumentando la produttività delle imprese e facendo crescere quella dei servizi pubblici. Per questo non servono solo investimenti ma anche regole nuove e un’amministrazione pubblica adeguata, efficiente e innovativa. I Comuni sono al centro di questa sfida”.
L’evento ha visto la partecipazione, oltre ad Antonio Mura e Lorenzo Bellicini del Cresme, di Giovanni Pineschi dell’Agenzia della coesione, Luisa Franconi per ISTAT, Paola Ravera del Comune di Venezia, responsabile dell’organismo intermedio PON Metro.
"La sfida del PNRR per l’Italia – ha spiegato il direttore di IFEL Pierciro Galeone - non è solo quella di superare l’impatto della pandemia. Non basta tornare indietro. L’economia italiana cresce debolmente da molti anni soprattutto a causa della bassa produttività rispetto ad altri Paesi europei. L’Italia ha bisogno di discontinuità, di un salto strutturale che superi alcune sue fragilità. Oggi ci siamo chiesti, attraverso dati ed analisi, quanto contano le città e i comuni nel permettere questo salto. Ed abbiamo cercato di identificare il contributo che le diverse forme urbane e i loro governi - le aree metropolitane, le reti di città medie e le aree interne - possono dare a questa ricerca di innovazione".