L’ANCI scrive al Governo per rappresentare le preoccupazioni dei Comuni circa un’eventuale applicazione puntuale della disciplina degli “aiuti di stato” alle numerose agevolazioni fiscali disposte per venire in soccorso delle attività economiche più duramente colpite dalla crisi epidemiologica.
Con la lettera inviata ai Ministri Amendola, Gualtieri e Patuanelli, l’ANCI richiama l’attenzione su due distinti ordini di problemi. In primo luogo circa la necessità di un intervento interpretativo che escluda le agevolazioni comunali dal campo di applicazione della disciplina degli “aiuti di stato”, con riferimento sia a quelle disposte in forza della potestà regolamentare riconosciuta ai Comuni, sia a quelle operate in attuazione di norme statali. In secondo luogo circa la necessità di una radicale semplificazione degli oneri di registrazione, monitoraggio e rendicontazione, al fine di evitare il rischio di una congestione amministrativa dovuta all’obbligo di regolarizzazione di migliaia di posizioni di piccolo o piccolissimo taglio e pertanto di impatto modestissimo sul rispetto delle soglie massime previste dalla “disciplina transitoria” (Temporary Framework) disposta dalla UE il 19 marzo scorso e recepita dal dl 34/2020 (artt. da 54 a 60).