Lo ha deciso ieri la Conferenza stato-città e autonomie locali, sia pure con alcuni attriti fra i sindaci e i rappresentanti del governo (all'incontro erano presenti il sottosegretario all'interno Gianpiero Bocci e quello all'economia Pier Paolo Baretta) che su alcuni punti non hanno trovato una convergenza. In attesa del dpcm che darà l'uf? cialità, i numeri dovrebbero essere pubblicati a partire dal prossimo 31 marzo sul sito del Viminale. Nel giro di qualche giorno, quindi, i comuni dovrebbero conoscere le assegnazioni, che quest'anno includono anche i circa 3,8 miliardi di rimborsi per il mancato gettito Imu e Tasi derivante dalle agevolazioni introdotte dall'ultima legge di stabilità su prime case e terreni. Tali compensazioni sono state determinate in base ai dati degli incassi effettivi 2015, includendo lo sforzo ? scale. Fanno eccezione gli enti che lo scorso anno hanno deliberato l'aumento dei tributi oltre il termine del 31 luglio e che si vedranno attribuire la loro quota sulla base del gettito relativo all'esercizio 2014. Le restanti risorse del fondo (quelle alimentate dagli stessi comuni mediante la trattenuta sull'Imu, che quest'anno scende dal 38,23 al 22,4%, riducendo di circa 2 miliardi la torta da distribuire) saranno distribuite, per i comuni delle regioni ordinarie, per il 70% in base alla spesa storica e per il restante 30% in base alla differenza fra capacità ? scali e fabbisogni standard (nel 2015 il rapporto fra le due quote era 80 a 20). Mentre le capacità ? scali sono state de? nite già nelle scorse settimane, i nuovi fabbisogni standard sono stati appena approvati dalla nuova commissione che ha sostituito la Copaff. Al riguardo, i comuni hanno chiesto e ottenuto l'eliminazione della spesa per la raccolta dei ri? uti dal perimetro di riferimento per il calcolo dei fabbisogni standard a partire dal 2017. Ovviamente, a tal ? ne ci vorrà una modifica normativa, così come occorrerà una norma ad hoc per procedere alla redistribuzione delle somme non assegnate (pari a circa 16 milioni) dei circa 80 milioni stanziati a favore dei comuni che nel 2015 non hanno applicato la Tasi o hanno stabilito aliquote inferiori all'1 per mille. Stesso discorso per i circa 13 milioni non ripartiti lo scorso anno. Su questi punti, l'Anci ha preteso un impegno formale del governo ad adoperarsi af? nché ciò avvenga in tempi rapidi. Via libera anche alla proposta Anci (si veda ItaliaOggi del 19/3/2016) sul «correttivo statistico» per ridurre i differenziali negativi più rilevanti tra la dotazione standard e quella storica del fondo di solidarietà comunale, con un occhio di riguardo per i comuni con popolazione inferiore o uguale a 5 mila abitanti e a quelli istituiti mediante fusione. Resta ancora aperto il tema delle possibili retti? che in termini di cassa nelle erogazioni temporalmente previste a maggio e ottobre sulla base delle «code» tributarie 2015 incassate nei mesi da marzo a giugno 2016. La stima dell'Anci parla di 75 milioni di euro che sono stati accantonati in attesa delle veri? che, ma che saranno comunque assegnati nei prossimi mesi. Il sofferto parere favorevole della Conferenza sblocca l'iter del dpcm che renderà uf? ciale il riparto, ma già la prossima settimana (forse il 31 marzo) il ministero dell'interno pubblicherà a titolo informativo i dati sul proprio portale in modo da agevolare i comuni. L'Anci ha espresso soddisfazione per «l'importante risultato che giunge a ? ne marzo, con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza indicata dalla legge e permette una maggiore certezza nella formazione dei bilanci di previsione». «Anche se non sono state completamente accolte tutte le nostre richieste», ha osservato Paolo Perrone, vicepresidente vicario dell'Anci e sindaco di Lecce, «abbiamo ritenuto di siglare un'intesa che assegna signi? cative risorse ai comuni, oltre ad essere pienamente compatibile con i termini per l'approvazione dei bilanci».