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Politiche di coesione: UVI Senato, IFEL, AISRe riflettono sulle strategie future dell'UE

  • 06 Dic, 2018

L’Ufficio Valutazione Impatto del Senato, IFEL Fondazione Anci e AISRe hanno colto l’occasione per riflettere sulle politiche di coesione e lo stato dell’arte durante il convegno odierno organizzato al Senato della Repubblica “L'impatto della politica di coesione e il futuro dell’Europa”. L’occasione è stata utile per fare il punto dopo trent’anni sulle politiche adottate dall’Unione Europea e soprattutto le strategie sulla coesione che per impegno finanziario, estensione geografica e arco temporale rappresenta uno dei più importanti programmi place-based al mondo di redistribuzione di ricchezze tra regioni e Paesi, alla luce della futura programmazione del ciclo economico europeo 2021- 2027.

“La politica di coesione ha funzionato, sebbene abbia difficoltà a garantire la convergenza tra regioni più sviluppate e quelle meno. Questo anche perché è una parte ridotta delle politiche che agiscono sul territorio”, è quanto ha dichiarato nel suo intervento Guido Pellegrini, Professore Università di Roma La Sapienza e Presidente AISRe. “Quindi, specie per le regioni del Mezzogiorno - ha proseguito Pellegrini - appare necessario continuare a garantire tale politica, anche se introducendo una maggiore flessibilità rispetto a quanto presente e organizzato sul territorio e un maggiore coordinamento tra i livelli delle politiche, anche a costo di un accentramento di competenze. Questo richiede anche un intervento sulla costruzione e gestione delle politiche a livello nazionale e regionale, in modo da adeguarci a quanto avviene nei grandi paesi europei”. (SCARICA LA RELAZIONE)

"Le politiche di Coesione - ha dichiarato Renato Loiero, Direttore Servizio Bilancio del Senato - richiedono come condizione essenziale per il loro successo una forte capacità delle amministrazioni pubbliche di fare emergere e identificare i fabbisogni di cittadini ed imprese, di progettare e far progettare quei servizi, di redigere bandi, scrivere e far rispettare regole, di osservare i tempi previsti per la realizzazione delle opere, verificare risultati, proporre rapidamente decisioni, e far seguire a queste azioni conseguenti. Per fare ciò occorre investire in capacità istituzionale." (SCARICA LA RELAZIONE)

“Le politiche di coesione sono essenziali per lo sviluppo soprattutto dei territori meridionali”, dichiara nelle conclusioni Pierciro Galeone, Direttore Fondazione IFEL. “I Comuni del Sud – spiega Galeone - devono ai fondi europei la metà delle risorse per investimenti. Ci sono problemi e difficolta nella velocità di spesa. Alcuni sono legati alle regole europee altri dipendono dalla regolazione nazionale. La complessità e la lentezza nelle procedure di investimento delle risorse nazionali le ritroviamo anche nell’attuazione delle politiche di coesione. È tutta l’azione pubblica che va migliorata. Migliorerebbero così anche velocità e qualità della spesa dei fondi europei”.

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