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Zone Franche Urbane: lo stato dell'arte

  • 10 Set, 2015
Pubblicato in: Fondi Europei e coesione
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Le zone franche urbane (Zfu) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle Zfu è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. Prevedono agevolazioni fiscali e contributive a favore di micro e piccole imprese insediate o da insediare in aree urbane caratterizzate da particolare disagio economico e sociale.
Guardando all'esperienza francese delle Zones Franches Urbaines, lanciata nel 1996, il regime di agevolazioni è stato introdotto nel nostro ordinamento dall'articolo 1, comma 341, della legge finanziaria del 2007 (Legge 296/2006). Con Delibere Cipe 5/2008 (Criteri e indicatori per l'individuazione e la delimitazione delle zone franche urbane) e 14\2009 (Selezione e perimetrazione delle Zfu e ripartizione delle risorse) e sulla base di una procedura pubblicacondotta dal Dps, erano state individuate 22 Zfu da finanziare in Italia, collocate nei Comuni di Andria, Cagliari, Campobasso, Catania, Crotone, Erice, Gela, Iglesias, L'Aquila, Lamezia Terme, Lecce, Massa, Carrara, Matera, Mondragone, Napoli, Pescara, Rossano Calabro, Sora, Torre Annunziata, Taranto, Velletri, Ventimiglia.
I beneficiari delle agevolazioni erano piccole o micro imprese già costituite e attive all'interno della ZFU (gli incentivi erano concessi secondo il regime de minimis approvato dall'Ue secondo cui per aiuti "de minimis" s'intendono tutti gli aiuti di piccola entità economica concessi dallo Stato e dalle Amministrazioni pubbliche alle imprese di qualsiasi dimensione. In quanto non incidenti in modo significativo sulla libera concorrenza, gli aiuti in regime "de minimis" possono essere concessi da parte delle Autorità pubbliche senza obbligo di notifica alla Commissione europea). Le agevolazioni previste riguardavano: a) esenzione dalle imposte sui redditi (Irpef e Ires); b) esenzione dall'Irap; c) esenzione dall'Imu); d) esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
La legge finanziaria 2007 (articolo 1, comma 340 e seguenti), per le necessità attuative, aveva istituito un Fondo di 50 mln di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 successivamente confermato dalla legge finanziaria 2008 (Legge 244/2008, commi 561, 562 e 563). I decreti attuativi non sono stati mai emanati e la misura è rimasta inattuata.
Il Decreto Sviluppo bis (Pac, III riprogrammazione)
Con risorse della riprogrammazione avviata sui Programmi Operativi 2007-2013 delle Regioni Convergenza (Sicilia, Campania, Puglia, Calabria) e l'adozione del Piano Azione e Coesione (Pac, III riprogrammazione), l'istituto le Zfu è stato riportato in vita e rilanciato. Il decreto "Sviluppo bis" (articolo 37 del Dl 179/2012 convertito dalla legge 221/2012), a seguito della rimodulazione dei Por, ha potuto mettere a disposizione 377 milioni di euro, in favore di micro e piccole imprese localizzate in Zfu ricadenti nelle Regioni dell'Obiettivo Convergenza e precisamente:
• 9 Zfu tra quelle già selezionate dalla prima delibera Cipe n. 14/2009;
• 19 Zfu delle Regioni dell'Ob. Conv non selezionate dal Cipe con la delibera n. 14/2009, ma valutate "ammissibili" nella relazione istruttoria all'epoca trasmessa dal Dps al Cipe;
• 5 fuU individuate dalla Regione Siciliana, ai sensi della legge regionale n. 11 del 12 maggio 2010, utilizzando gli stessi criteri nazionali.
Per la Regione Puglia, che ha aderito successivamente al programma, i relativi provvedimenti attuativi sono stati emanati, non nel 2013 come negli altri casi, ma a partire dall'aprile 2014.
Le Zfu attuate con le suddette risorse Pac sono state pertanto le seguenti:
• Zfu Calabria (7): Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia;
• Zfu Campania (9): Napoli, Mondragone, Torre Annunziata, Aversa, Benevento, Casoria, S. Giuseppe Vesuviano, Portici (centro storico), Portici (zona costiera);
• Zfu Sicilia (18): Catania, Erice, Gela, Aci Catena, Acireale, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Palermo (porto), Palermo (Brancaccio), Bagheria, Enna, Vittoria, Lampedusa e Linosa.
• Zfu Puglia (11): Andria; Barletta; Foggia; Lecce; Lucera; Manduria; Manfredonia; Molfetta; San Severo; Santeramo in Colle; Taranto.
Con la pubblicazione di un Decreto interministeriale (Mise/Mef) 10 aprile 2013 e i relativi bandi del dicembre 2013 veniva data prima attuazione alle Zfu in Sicilia, Campania, Calabria. Successivamente, il 18 aprile 2014 è stato emanato il bando attuativo per le Zfu della Regione Puglia.
Con successivo decreto interministeriale 2 settembre 2013 sono stati stanziati ulteriori 124 milioni di euro anche per il finanziamento di Zfu localizzate nel territorio di tutti i Comuni della Provincia di Carbonia-Iglesias.
Mentre per la Zfu del Comune dell'Aquila, istituita dopo il sisma con Decreto interministeriale (Mise-Mef) del 26 giugno 2012, era stata messa a disposizione per l'intero territorio comunale la somma di circa 86.7 milioni di euro.
Il rifinanziamento (Dl 66/2014)
L'articolo 22-bis del Dl 66/2014 convertito con legge 89/2014, ha autorizzato una spesa di 75 milioni di euro per il 2015 (ridotti a 40 milioni dalla legge di stabilità 2015 (Tabella E pag. 3333, legge N. 190 del 23 dicembre 2014 - Legge di stabilità 2015) e di 100 milioni di euro per il 2016 (ridotti a 50 milioni dalla medesima legge) per le seguenti Zfu:
• le 45 Zfu delle Regioni Sicilia, Puglia, Calabria, Campania, attuate con Dm 10 aprile 2013 e successivi bandi e già operative (l'articolo 22-bis cita le Zfu di cui all'articolo 37, comma 1 e 1 bis, del Dl 179/2012; è invece da ritenersi esclusa la Zfu dei Comuni della Provincia di Carbonia Iglesias, che ha fonte normativa nel distinto comma 4 bis dell'articolo 37), compresa la Zfu del Comune di Lampedusa e Linosa (articolo 1, comma 319, della legge 147/2013, che estende le agevolazioni di cui all'articolo 37 del Dl 179/2012 anche alle Zfu di Lampedusa-Linosa);
• le "ulteriori" ZfuFU individuate all'epoca dalla delibera Cipe n. 14/2009 (Attuativa dell'articolo 1, commi 340 e ss., della legge 296/2006 - norme istitutive originarie), ricadenti nelle Regioni non comprese nell'obiettivo "Convergenza". Si tratta delle 10 Zfu di: Cagliari, Iglesias, Quartu Sant'Elena, Campobasso, Velletri, Sora, Pescara, Ventimiglia, Massa, Carrara, Matera.
Come anche nella prima fase attuativa, anche in questa nuova fase, le risorse disponibili possono essere integrate dalle Regioni con risorse proprie. Ad oggi siamo in attesa della pubblicazione dei bandi da parte del Mise.
L'istituzione delle nuove Zfu (legge 125/2015)
Di recente sono state istituite due nuove Zfu con legge 6 agosto 2015 n. 125 (di conversione del Dl 19 giugno 2015 n.78, in vigore dal 15 agosto 2015). L'articolo 12 intitolato "Zone franche urbane – Emilia", istituisce la zona franca urbana nell'intero territorio colpito dall'alluvione del 17 gennaio 2014 di cui al Dl 28 gennaio 2014 n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2014 n. 50, e nei Comuni colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 di cui al Dl 6 giugno 2012 n. 74 convertito dalla legge 1 agosto 2012 n. 122, con zone rosse nei centri storici.
La perimetrazione di questa nuova zona franca comprende i centri storici o centri abitati dei seguenti 20 Comuni: Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, San Prospero, San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, S. Possidonio, Crevalcore, Poggio Renatico, Sant'Agostino, Carpi, Cento, Mirabello, Reggiolo ed alcune frazioni del Comune di Modena. Per la copertura finanziaria dell'intervento la norma destina 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, nell'ambito delle risorse già stanziate ai sensi dell'articolo 22 bis del decretolegge n. 66 del 2014.
L'articolo 13-bis della medesima legge, inoltre, istituisce una nuova Zona Franca nella Regione Sardegna, e precisamente nel territorio dei comuni della regione Sardegna colpiti dall'alluvione del 18-19 novembre 2013 per il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza con deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 novembre 2013. Per quest'ultima è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro nell'anno 2016 (in relazione alla quale l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 22 -bis decreto legge 24 aprile 2014 n. 66, è incrementata di 5 milioni di euro nell'anno 2016).
Le agevolazioni concesse riguardano: a) esenzione dalle imposte sui redditi del reddito; b) esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive; c) esenzione dalle imposte municipali proprie per gli immobili siti nella zona franca.


di Simona Elmo - Dipartimento Fondi europei e investimenti territoriali Ifel e Francesco Monaco - Responsabile Area Politiche di coesione territoriale Anci

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