Il pacchetto legislativo coesione 2014-2020 sviluppa e rafforza il ruolo legislativo assegnato alla Cte rispetto al precedente periodo di programmazione 2007-2013, confermandone la natura di «Obiettivo generale» della programmazione dei fondi.
La cooperazione territoriale ha un regolamento specifico che precisa le peculiarità degli interventi [Reg (UE) n. 1299/2013 – ETC e Reg (UE) n. 1302/2013 – GECT].
Ambiti della Cte
Gli ambiti della Cte sono tre:
1. la cooperazione transfrontaliera (INTERREG A) fra regioni limitrofi, che mira a promuovere lo sviluppo regionale integrato fra aree confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e in un Paese terzo sui confini esterni dell'Unione (diversi da quelli interessati dai programmi nell'ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell'Unione);
2. la cooperazione transnazionale (INTERREG B) su territori transnazionali più estesi che coinvolge partner nazionali, regionali e locali e sostiene un'ampia gamma di progetti di investimento connessi a innovazione, ambiente, accessibilità, telecomunicazioni e sviluppo urbano;
3. la cooperazione interregionale (INTERREG C) che coinvolge tutti i 28 Stati membri dell'Unione europea e mira a rafforzare l'efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di esperienze, l'individuazione e la diffusione di buone prassi.
Risorse a disposizione
Le risorse destinate a livello europeo per la Cte ammontano a 8.948.259.330 miliardi di euro e sono così ripartiti:
6.626.631.760 euro per la cooperazione transfrontaliera;
1.821.627.570 euro per la cooperazione transnazionale;
500.000.000 euro per la cooperazione interregionale.
Per il periodo di programmazione 2014-2020, l'Italia avrà a disposizione risorse per la partecipazione a 15 programmi di cooperazione transfrontaliera (cofinanzianti da Fesr + Ipa e Eni) e transnazionale (cofinanziati dal Fesr + Ipa), per un totale pari a 1.136,8 milioni di euro.
Tutte le Regioni e gli enti locali sono interessati, a geografia variabile, ai diversi programmi.
Programmi di cooperazione dell'Italia
I 15 programmi cui partecipa l'Italia sono così articolati:
- 8 programmi di cooperazione transfrontaliera (Italia-Francia marittimo, Italia-Francia Alcotra, Italia-Svizzera, Italia-Austria, Italia-Slovenia, Italia-Croazia, Grecia-Italia, Italia-Malta);
- 3 programmi di cooperazione transfrontaliera esterna (Ipa Italia-Albania-Montenegro, Eni Italia-Tunisia , Eni Med (Mediterranean sea basin);
- 4 programmi di cooperazione transnazionale [Central Europe, Alpine space, Ipa – Med, Adriatic-Ionian (Ipa)].
Inoltre, l'Italia partecipa a 4 Programmi di cooperazione interregionale (cofinanziati dal Fesr) che coinvolgono tutti i 28 Stati membri dell'Ue più la Svizzera, la Norvegia, l'Islanda e il Liechtenstein: Interact III, Interreg Europe, Urbact III, Espon 2020.
Priorità di investimento e allocazione risorse
Le principali priorità di investimento selezionate dai programmi a partecipazione italiana sono:
• preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
• promuovere gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione (R&I);
• rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente.
Considerando il totale delle risorse (solo contributo Fesr) dei programmi Cte a partecipazione italiana:
la quota maggiore è stata assegnata alla priorità ambiente (29%);
alla priorità ricerca e innovazione è assegnato un valore pari al 19%;
alle priorità low carbon economy e capacity building sono assegnate per ciascuna quota di risorse pari all'11% del totale.
di Simona Elmo - Dipartimento Fondi UE e investimenti territoriali Ifel e Francesco Monaco - Responsabile Area Politica di coesione territoriale Anci