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CGIA, Imu e Tasi un aggravio fiscale per le imprese in diversi comuni capoluogo di provincia, con alcune eccezioni

  • 30 Set, 2014
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Secondo la CGIA di Mestre, l'azione combinata di Imu e Tasi ha prodotto un significativo aggravio fiscale alle imprese. L'ufficio studi della CGIA fa sapere che in tre Comuni capoluogo su quattro, la tassazione sui capannoni aumenta, ma non sempre la responsabilità è dei sindaci. In termini percentuali, gli incrementi maggiori sono stati registrati a Pisa (+31%, pari ad un aumento medio di 791 euro); a Brindisi (+18%, pari ad un aggravio di 2.314 euro); a Treviso (+17%, che si traduce in un rincaro di 321 euro).

Gli imprenditori che, invece, beneficiano della riduzione fiscale più significativa sono quelli che possiedono un capannone nel Comune di Nuoro (-14%, pari a -147 euro), in quello di Modena (-15%, che si traduce in un risparmio di 309 euro) e in quello di Siracusa (-15%, pari a 463 euro).

L'ufficio studi della CGIA ha esaminato le decisioni prese dagli 80 Comuni capoluogo di provincia che, per l'anno 2014, hanno stabilito e pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze (entro il 24 settembre di quest'anno) le aliquote Imu e Tasi, da applicare ai capannoni (categoria catastale D1).

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