. Come spiega infatti il documento, prima di passare a interventi più generali e organici, andranno completate complesse operazioni di allineamento delle basi dati già in corso. Il tutto al fine di valutare in modo accurato gli effetti di gettito e distributivi sui contribuenti. Nel frattempo rincari mirati sono sempre possibili, ricorda il documento, perché proseguono le attività correnti e straordinarie legate all'accatastamento delle unità immobiliari e alla determinazione e accertamento della relativa rendita. Rimane infatti in vigore la possibilità di revisione annuale del classamento di singole unità immobiliari urbane, dovuta sia a variazioni significative di prezzo nelle singole microzone comunali sia a ristrutturazioni. Al primo procedimento hanno già fatto ricorso 17 Comuni, tra cui Roma e Milano, con un incremento della rendita di 184 mln, mentre il secondo ha coinvolto 300 Comuni, per un totale di 94.500 notifiche e una rendita di 181 mln. La riforma del catasto era inserita nella legge delega di riforma fiscale ma, nonostante le richieste di revisione fossero arrivate anche da Bruxelles, il governo ha deciso di rimandarla, anche perché nel frattempo si accingeva a eliminare Imu e Tasi sulla prima casa e l'Imu agricola.