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Tasse, rateizzazioni più veloci-Italia oggi

  • 25 Feb, 2016
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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-Rateizzazioni lampo fino a 50 mila euro. Non ci sarà  nessuna attesa tra la presentazione dell'istanza e la concessione del piano di dilazioni, con la possibilità  di pagare da subito la prima rata del piano approvato.

La condizione è che il contribuente non sia mai decaduto da precedenti piani di rateizzazione. Lo ha annunciato l'amministratore delegato di Equitalia Ernesto Maria Ruffini intervenendo ieri in commissione anagrafe tributaria. Bartelli-Grigolon a pag. 31 Rateizzazioni lampo fino a 50 mila euro. Non ci sarà  nessuna attesa tra la presentazione dell'istanza e la concessione del piano di dilazioni, con la possibilità  di pagare da subito la prima rata del piano approvato. La condizione è che il contribuente non sia mai decaduto da precedenti piani di rateizzazione. Arriva poi una corsia di dialogo tra Equitalia e il suo primo azionista, l'Agenzia delle entrate, per valutare la qualità  dei ruoli e ridurre la percentuale di scarto su quelle cartelle che risultano inesigibili visto che, con riferimento alla totalità  dei documenti gestiti da Equitalia, dal 2000 al 2015, su circa 250 mln di documenti emessi da vari enti creditori, quelli annullati ammontano a circa 30 milioni. Sono queste alcune delle novità  operative che ha annunciato l'amministratore delegato di Equitalia Ernesto Maria Ruffini intervenendo ieri in audizione presso la commissione di vigilanza dell'anagrafe tributaria alla camera. Per Ruffi ni, che porta a casa, per il 2015, un riscosso a quota 8 mld, in crescita rispetto al 2016, è fondamentale il miglioramento del dialogo tra le banche dati dell'amministrazione. In particolare l'ad evidenzia che «la possibilità  di accedere a un'unica banca dati anagrafi ca integrata, aggiornata in tempo reale, determinerebbe benefici evidenti per Equitalia. Verrebbero, infatti, ridotti i costi operativi e procedurali ». Uno dei passaggi in tal senso è la notifi ca esclusivamente via Pec (Posta elettronica certificata), a far data dal 1 ° giugno 2016, degli atti di riscossione destinati a imprese e professionisti iscritti in albi o elenchi. Un percorso però all'inizio visto che «ogni anno », ha ricordato Ruffi ni, «a fronte di circa 2,5 mln di cartelle relative ai soggetti che dovrebbero essere intestatari di Pec, è stato possibile notifi carne tramite essa meno di un milione ». Accrescere lo scambio di informazioni affi dabili diventa strategico per Equitalia che ha appena varato una riorganizzazione che vedrà  sul territorio la presenza, dal 1 ° luglio, di una sola società  per la riscossione (ad eccezione della regione Sicilia). Le informazioni a cui Equitalia può accedere diventano dunque fondamentali. Ruffi ni ha ricordato come uno dei problemi della riscossione è il lasso di tempo che intercorre tra il mancato pagamento spontaneo da parte del contribuente e la consegna a Equitalia del credito da recuperare. Inoltre un altro ostacolo è rappresentato dalle richieste di pagamento che hanno a oggetto posizioni già  saldate nella fase antecedente a quella di formazione del ruolo o si rivelino comunque indebite. Per superare in parte queste criticità  Equitalia punta al potenziamento dello scambio di informazioni con l'Agenzia delle entrate, in primis, per trasmettere le richieste di verifi ca del debito da parte dei contribuenti che eccepiscano un pagamento effettuato prima della consegna del ruolo. E l'integrazione, sempre con l'Agenzia, dei sistemi di gestione del contenzioso per rendere possibile lo scambio degli atti e documenti dall'inizio della lite tributaria fi no alla sentenza. Inoltre Equitalia punta a rafforzare l'accesso ai dati fi scali con l'applicativo Arco, una banca dati in cui la società  della riscossione può acquisire le possidenze dei contribuenti sulle quali è tenuta a intentare azioni di recupero coattivo o a determinare l'inesigibilità  dei carichi affidati. «Si tratta », sottolinea Ruffi ni, «di uno strumento fondamentale per l'attività  di recupero coattivo che, anche in conseguenza degli interventi di miglioramento realizzati dall'Agenzia delle entrate nel corso degli anni, ha consentito agli agenti della riscossione di ricercare e analizzare gli elementi reddituali e patrimoniali essenziali per l'avvio delle azioni cautelari e esecutive sui beni dei debitori iscritti a ruolo ». In questo contesto Equitalia torna quindi a chiedere l'accesso all'archivio dei rapporti finanziari. Per Ruffini questa prospettiva consentirebbe di massimizzare l'efficacia dell'azione di riscossione.

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