. Anche per il 2016, grazie all'inserimento del nuovo comma 429 bis nel testo del disegno di legge, i comuni potranno utilizzare queste entrate al finanziamento delle spese correnti per una quota fino al 50 per cento, e per un altro 25 per cento alle spese di manutenzione ordinaria, del verde, delle strade e del patrimonio comunale. Viene in questo modo riproposta una deroga che da anni caratterizza la gestione dei bilanci locali, e che tuttavia dovrà prima o poi tramontare dal momento che la riforma dei bilanci vieta esplicitamente questa possibilità . Un'altra proroga, anch'essa attesa dal sistema delle autonomie, riguarda le anticipazioni di tesoreria; in nome dell'esigenza di garantire il pagamento dei debiti commerciali ai fornitori, il limite alle anticipazioni rimarrà fissato anche per il 2016 a 5/12 delle entrate dei primi Titoli registrate nel penultimo rendiconto, invece dei 3/12 previsti dalle regole ordinarie di finanza locale. Un'altra novità riguarda i Comuni e le Province che nel 2013 e nel 2014 hanno presentato o si sono visti approvare il piano di rientro previsto dalla disciplina del pre dissesto. Anche queste amministrazioni potranno infatti ripianare in 30 anni la quota di disavanzo applicata al piano, seguendo le regole fissate dal decreto ministeriale dell'Economia del 2 aprile 2015. I piani possono essere di conseguenza rimodulati grazie a questa novità , che supera il disallineamento previsto fino a oggi e fa rientrare le amministrazioni in pre dissesto nella "regola dei 30 anni" che caratterizza tutto l'impianto della riforma dei bilanci. Senza questo correttivo la disciplina del predissesto, nata per gettare un salvagente agli enti in gravi difficoltà finanziarie, stava per dendo di efficacia dal momento che le regole per i ripiani dei disavanzi prodotti dal riaccertamento straordinario dei residui offrivano un orizzonte più generoso. Qualche buona notizia riguarda anche le Province: cresce di 95 milioni il fondo chiamato ad alleggerire un po'i tagli in programma per il 2016. Grazie al correttivo, le Province riceveranno 245 milioni nel 2016, 200 milioni negli anni dal 2016 al 2020 e 150 milioni all'anno a partire dal 2021. Nel nuovo comma 445 bis, poi, si precisa che, quando le Regioni hanno deciso di mantenere in capo alle Province e alle Città metropolitane la Polizia impegnata nelle attività di controllo connesse alle funzioni non fondamentaliè possibile di conseguenza ritoccare al rialzo anche gli organici.