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Terreni montani. La sentenza del Tar Lazio del 21 gennaio. Rischio di gettito per i 4 mila comuni coinvolti.

  • 22 Gen, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Il Tar Lazio si è pronunciato con ordinanza del 21 gennaio, rinviando al 17 giugno p.v. la decisione nel merito della legittimità del provvedimento sulla revisione dell'imponibilità dei terreni agricoli montani (DM 28 novembre 2014) e non confermando la sospensiva emanata il 22 dicembre scorso.

A due giorni dal termine per il pagamento dell'IMU 2014 relativa ai terreni non più esenti, resta quindi confuso ed incerto il quadro degli obblighi di pagamento. Si ricorda infatti che con precedente decreto dello stesso TAR (14 gennaio u.s.) è stata decisa la sospensiva degli effetti del nuovo assetto dei terreni montani fino all'udienza prevista per il 4 febbraio.
 
 
L'ANCI con il comunicato che riportiamo sottolinea l'incertezza sugli obblighi di pagamento e ribadisce la richiesta di abbandonare il proposito di revisione del regime dei terreni montani per il 2014 e di ripristinare le risorse spettanti ai Comuni:
 
IMU TERRENI MONTANI - LA SENTENZA DEL TAR LAZIO DEL 21 GENNAIO. SINTESI DELLA QUESTIONE. IL GOVERNO AFFRONTI IL PROBLEM
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[22-01-2015]

Il TAR del Lazio con l’ordinanza del 21 gennaio 2015 ha rinviato al 17 giugno 2015 la data dell’udienza pubblica per la trattazione nel merito del ricorso promosso da alcune ANCI regionali (Umbria, Liguria, Veneto, Abruzzo e Lazio) sulla legittimita’ del decreto interministeriale del 28 novembre 2014, disponendo che ‘‘le esigenze della parte ricorrente appaiono adeguatamente tutelabili con la sollecita definizione del giudizio nel merito’‘.
Con la stessa decisione, la Camera di Consiglio non ha confermato la sospensione degli effetti del provvedimento, gia’ disposta, fino all’udienza di ieri, dal decreto del Presidente della seconda sezione del TAR in data 22 dicembre 2014. Nell’ambito di questo giudizio, pertanto, riacquistano validita’ i criteri di imponibilita’ dei terreni montani indicati dal decreto del 28 novembre scorso.
Sullo stesso tema, tuttavia, il Tar Lazio si e’ pronunciato con un’ulteriore decreto cautelare emanato in data 14 gennaio 2015 con riferimento ad un altro ricorso, promosso da alcuni Comuni siciliani, che ha effetto fino alla trattazione in Camera di Consiglio, fissata per il 4 febbraio 2015, data evidentemente successiva al termine per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli montani che, come noto, e’ fissato al 26 gennaio 2015 (comma 692 della Legge di Stabilita’ 2015).
Il regime fiscale dei terreni agricoli montani resta dunque caratterizzato da confusione Normativa e incertezza giurisprudenziale, con gravi ripercussioni sia sui Comuni che sui contribuenti coinvolti.
I Comuni si trovano nella condizione di aver subito tagli, complessivamente pari a 359 milioni di euro, a fronte di un gettito potenziale gia’ dubbio in ordine al quantum e piu’ in generale discutibile in ordine ai criteri previsti, ora ancora piu’ incerto.
I contribuenti sono in oggettive condizioni di incertezza circa il pagamento e si ricorda che per  effetto di consolidati principi di affidamento e buona fede non sono applicabili sanzioni ai contribuenti qualora sussistano ‘‘obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria’‘.
A fronte della situazione prospettata, come piu’ volte sollecitato dall’ANCI, appare indispensabile abbandonare il proposito di ottenere gettito aggiuntivo dai territori montani con riferimento al 2014 e abolire i tagli in corso di effettuazione nei confronti di oltre 4 mila comuni. I criteri di imponibilita’, come indicato anche da recenti pronunciamenti parlamentari, potranno poi essere profondamente innovati attraverso una necessaria condivisione con le parti sociali e con i Comuni.""
 
In allegato i dispositivi dei provvedimenti del Tar citati.

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