Rispetto alla legge nazionale che prevede quattro versamenti, il Comune ha optato per tre rate: la prima rata in acconto entro il 31 luglio 2013, la seconda in acconto entro il 30 settembre 2013 (con possibilità di accorparle entrambe in un'unica soluzione entro il 30 settembre) e il saldo entro il 30 novembre 2013. L'importo delle due rate in acconto sarà commisurato all'importo Tarsu versato nel 2012, mentre l'importo della rata a saldo (da cui saranno scomputati i pagamenti effettuati in acconto) sarà commisurato alle tariffe Tares e conterrà la maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato riservata allo Stato e stabilita a livello nazionale. Cifre reali ancora non ci sono, ma è sicuro che l'ultima rata sarà un mini salasso per i milanesi. Si parla, prudenzialmente, di una cifra che si aggira intorno ai 24 milioni di euro. Colpa, come ha spiegato in commissione consiliare l'assessore Francesca Balzani, dei mancati introiti dal Cip6 (gli incentivi governativi per gli impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili), degli aumenti dell'Istat e del costo della raccolta dell'umido. E sì, perché tutto l'importo della Tarsu viene destinato all'Amsa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il contratto con l'azienda di A2A era di 265 milioni lo scorso anno e sarà di 289 per il 2013: la differenza sono appunto i 24 milioni di euro che dovranno pagare i cittadini.