Cifoni, Corrao, Di Branco e Franzese alle pag. 10 e 11 R O M A Riunione interlocutoria tra governo e maggioranza sui nodi dell'Imu, dell'Iva e degli altri provvedimenti economici da varare entro l'autunno. «Forte sostegno politico, unità d'intenti e larga condivisione» sono emersi nel corso della discussione alla quale hanno partecipato il premier Enrico Letta, il vice Angelino Alfano, i ministri Saccomanni, Franceschini e Delrio, il sottosegretario Filippo Patroni Griffi e i capigruppo di maggioranza in Parlamento, afferma il comunicato finale di Palazzo Chigi. Ma nella sostanza si è preso tempo e ci si è limitati a «confermare l'impegno - entro il 31 agosto - a imprimere un'accelerazione al pagamento dei debiti Pa, a fornire soluzioni strutturali per il superamento dell'Imu sulla prima casa nell'ambito di una revisione della tassazione sugli immobili, a individuare le coperture per evitare l'aumento dell'Iva dal 1? ottobre» e a rifinanziare la Cig in deroga affrontando nel contempo la questione esodati. Come si raggiungerà il risultato è ancora tutto da decidere. Tuttavia, dati i tempi politicamente tormentati, il ministro Saccomanni twitta con una certa soddisfazione: «Apertura, confronto, collaborazione: un nuovo metodo di lavoro consolida i rapporti tra governo e maggioranza». E Graziano Delrio ha manifestato la preoccupazione di assicurare entrate certe agli enti locali: «I Comuni hanno bisogno di certezze per fare i loro bilanci», ha sostenuto. Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, dà la sua chiave di lettura: «Nessuna ipotesi ponte, si è scelta la strada originaria: entro il 31 agosto verrà varata la grande riforma della tassazione immobiliare e all'interno di questa riforma, l'Imu prima casa verrà cancellata. Sarà istituito un tavolo tra maggioranza e ministero del Tesoro per elaborare il testo». Un'affermazione che suona come risposta a Stefano Fassina, viceministro dell'Economia, che, intervistato dal Messaggero, aveva sostenuto l'opposto: «L'abolizione è impossibile, vogliamo tutelare le fasce più deboli», non dimenticando quindi lo stop all'Iva e il rifinanziamento della Cig in deroga. Concetti ribaditi dal capogruppo Pd Roberto Speranza: «Occorre mettere soldi nelle tasche di chi ha di meno, per questo non è possibile rinunciare interamente ai 4 miliardi di gettito dell'Imu prima casa». Ma il pressing Pdl non si ferma, con Daniele Capezzone che chiede «più coraggio sulle coperture che devono arrivare da tagli di spesa». Palazzo Chigi rimane in bilico, fino a quando si vedrà.