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La Tares mette il turbo alla corsa delle tariffe - Avvenire dell'8 agosto del 2013

  • 08 Ago, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Un'ondata di rincari si è abbattuta sulle famiglie italiane negli ultimi dieci anni.

E con l'arrivo dell'autunno, andrà conteggiata anche la nuova Tares, che costerà molto di più della vecchia Tarsu. I calcoli sono stati fatti dalla Cgia di Mestre: tra il 2002 e i primi sei mesi di quest'anno, l'aumento medio delle tariffe per ogni famiglia è stato di oltre 580 euro (da 1.385 a 1.966 euro spesa media) con un incremento medio pari a +41,9%. L'analisi del sindacato degli artigiani parte dal fatto che dal 2002 a oggi le tariffe hanno subìto rincari record. Con al primo posto (+82%) l'acqua - per effetto, soprattutto delle tariffe applicate ai non residenti, e anche se i prezzi rimangono comunque, in media, fra i più bassi in Europa - seguita da gas (+63,6%) e rifiuti (+61,9%), pedaggi autostradali (+52%), trasporti urbani (+51,9%) e ferroviari (+49,9%) ed energia elettrica (+46%). Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 10,7%, mentre l'inflazione è cresciuta del 25,9%. Se i rincari del gas hanno risentito del costo della materia prima, quelli dell'energia elettrica, invece, sono dovuti all'andamento delle quotazioni petrolifere e all'aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli incentivi delle fonti rinnovabili. Il caro carburanti ha colpito invece le tariffe dei trasporti urbani (con il Codacons che ieri ha rincarato la dose sui treni: ad agosto chi dovrà recarsi nelle regioni del Sud, troverà biglietti molto più cari rispetto agli altri mesi). Non va dimenticato, aggiunge la Cgia, che molti aumenti sono stati condizionati anche e soprattutto dall'aggravio fiscale. «Tuttavia - commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili». E a livello locale il ritocco all'insù delle tariffe «spesso è servito a far cassa, compensando, solo in parte, il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale». Ma la preoccupazione adesso riguarda la nuova tassa sui rifiuti, sempre se il governo non introdurrà cambiamenti entro il 31 agosto. Rispetto alla tassa dell'anno scorso, il gettito complessivo questa volta sarà di oltre due miliardi in più, a fronte di un rincaro, a famiglia, di 40 euro.

 

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