Gli unici strumenti di pagamento disponibili, in base alle norme in vigore, sono l'F24 o il bollettino postale ad hoc, approvato con il Dm dell'Economia del 14 maggio scorso. L'indicazione arriva dal dipartimento Finanze, che nella risoluzione 9/DF/2013 diffusa ieri corregge in parte le istruzioni date ad agosto, quando la possibilità di far slittare al 2014 l'ultimo pagamento Tares era stata negata (si veda Il Sole 24 Ore del 26 agosto). L'integrazione arriva dopo l'approvazione del Dl 102/2013, che oltre ad aver cancellato definitivamente la prima rata Imu 2013 sulle abitazioni principali ha rivisto anche le regole del tributo sui rifiuti, sollevando tra l'altro molti nuovi problemi interpretativi tutti da risolvere. I continui interventi normativi sulla Tares, insieme al rinvio record dei preventivi locali al 30 novembre, spingono il dipartimento a riconoscere una «situazione di carattere eccezionale», che permette di riconoscere il via libera ai Comuni che, nello stabilire il calendario delle rate, hanno "sforato" il 2013 o hanno intenzione di farlo. L'accertamento, in pratica, deve essere registrato nel 2013, ma questo non impedisce all'incasso di arrivare nel 2014. L'entrata statale, vale a dire il miliardo di euro assicurato dall'applicazione generalizzata della maggiorazione da 30 centesimi al metro quadrato, non può però attendere. Il gettito, sottolineano le Finanze, deve essere contabilizzato entro l'anno, e serve anche per fissare l'entità del Fondo di solidarietà comunale. Per questo capitolo, quindi, le scadenze rimangono le solite: il 16 ottobre per i Comuni che non hanno spostato in avanti l'ultima rata, e in ogni caso il 16 dicembre, termine oltre al quale non è possibile andare. L'ancoraggio al 16 del mese è quella indicata per i versamenti unitari dall'articolo 18 del decreto legislativo 241/1997 (e una regola analoga è ribadita per il bollettino postale dall'articolo 4 del Dm del 14 maggio), per cui in via ipotetica lo sdoppiamento potrebbe anche distanziare i due pagamenti di pochi giorni all'interno dello stesso mese di dicembre. La novità è accolta con favore da Federambiente, la federazione che insieme con Fise-Confindustria raccoglie le aziende di igiene urbana, perché «distingue finalmente in via ufficiale la separazione fra la gestione dei rifiuti e la maggiorazione statale, che nulla c'entra con l'ambiente». Rimangono però importanti problemi operativi, come quelli legati al fatto che per la terza rata si potranno utilizzare solo F24 o bollettino postale. Il vincolo è previsto dalla normativa in vigore, per cui non può essere corretto con risoluzioni e circolari, e per le Finanze si spiega con il fatto che i due strumenti, separando la tariffa dalla maggiorazione, permettono all'agenzia delle Entrate di versare a chi di dovere ciascuna delle due entrate. Resta il fatto che la previsione fa saltare gli strumenti automatici di pagamento (Rid, Mav eccetera) utilizzati da molte aziende fino a oggi, che per questa via consentivano ai contribuenti di pagare tributi e tariffe ambientali senza adempimenti aggiuntivi.