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Maggiorazione Tares, caos sul calendario - Il Sole24 ore del 20 settembre

  • 20 Set, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Quando si pagherà la maggiorazione statale Tares da 30 centesimi al metro quadrato? Il ministero dell'Economia, con la risoluzione 9/2013 del dipartimento Finanze, ha fissato la data del 16 dicembre (si veda Il Sole 24 Ore dell'11 settembre scorso), ma l'appuntamento sembra sicuro solo nei Comuni che hanno cerchiato di rosso la stessa data anche per il pagamento dell'ultima rata della Tares-rifiuti.

 

In tutti gli altri casi i dubbi rimangono, e sono importanti perché sono proprio i sindaci a dover mandare il bollettino o l'F24 precompilato per far pagare ai contribuenti la maggiorazione diretta allo Stato. Le Finanze hanno spiegato che la data del 16 dicembre è obbligatoria per le regole generali sui versamenti (articolo 18 del Dlgs 241/1997), ma nelle amministrazioni questo vincolo fa storcere il naso perché impone un doppio invio (e quindi costi doppi) nei tanti Comuni che hanno previsto date diverse per l'ultima rata, per esempio il 30 dicembre o i primi mesi del 2014. La stessa risoluzione delle Finanze, dopo qualche dubbio iniziale, ha dato il via libera allo slittamento dei pagamenti della Taresrifiuti al 2014. Regole alla mano, le amministrazioni locali notano che per l'articolo 10 del Dl 35/2013 la maggiorazione Tares va «versata unitamente all'ultima rata del tributo» ambientale, con una norma speciale («per il solo anno 2013) che potrebbe quindi superare la regola generale. Tanto più che le regole Tares non richiamano l'articolo 18 del Dlgs 241/1997 (citano solo il 17, sugli strumenti di pagamento), e l'obbligo di riferirsi al 16 del mese era già stato contestato dall'Ifel (nota del 21 maggio 2013) nel commento al Dm sul bollettino postale, strumento alternativo all'F24. Se i Comuni non seguiranno le indicazioni dell'Economia e non invieranno i bollettini, i contribuenti dovrebbero "autocompilarsi" i modelli e procedere al pagamento, con le ovvie conseguenze sul piano della riscossione. Se i sindaci saranno invece "fedeli" alle istruzioni centrali, dovranno in molti casi produrre un doppio invio dei bollettini, e i contribuenti saranno chiamati due volte a presentarsi alla cassa. Un caos.

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