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Tasi , i fondi (forse) dai bonus fiscali - Il Sole 24 ore

  • 30 Gen, 2014
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Immobili. Governo alla ricerca di 200 milioni

 


Continuano le grandi manovre sul fisco immobiliare. Con il governo che è alla ricerca degli 200 milioni da corrispondere ai Comuni e che sta ipotizzando di reperirli reintroducendo un taglio ai bonus fiscali e l'Anci che, incassata l'intesa che consentirà ai municipi di chiudere per la prima volta da tempo immemore un bilancio senza tagli rispetto all'anno precedente, passa dalla protesta alla proposta. E chiede la titolarità dal 2015 di tutti i tributi sulla casa.
Il copyright è del presidente Piero Fassino. Davanti al migliaio di primi cittadini con fascia tricolore d'ordinanza che hanno affollato ieri il teatro Quirino di Roma per l'assemblea straordinaria dell'associazione dei comuni, il sindaco di Torino ribadisce i contenuti dell'accordo sottoscritto martedì pomeriggio al Tesoro. In base al quale, per evitare la perdita di risorse conseguente al passaggio da Imu a Tasi , i sindaci riceveranno 700 milioni: 500 saranno prelevati dalla posta già inserita nella legge di stabilità per finanziare inizialmente le detrazioni per i nuclei familiari; 200 giungeranno con uno stanziamento che l'esecutivo si è impegnato a individuare nei prossimi giorni e su cui torneremo dopo. Ferma restando la possibilità di alzare dello 0,8 per mille l'aliquota della Tasi sulla prima (2,5 per mille), sulla seconda casa (10,6 inclusa l'Imu) oppure pro quota su entrambe e di destinare tutti i proventi (circa 1,7 miliardi) agli sgravi sull'abitazione principale. Per Fassino il patto con il Mef è il primo passo. Nel definirlo «accettabile al fine di garantire l'invarianza di gettito per i Comuni nel 2014», il numero uno dell'Anci chiarisce che «non si tratta di una soluzione ottimale a regime». Da qui la richiesta di avviare già da oggi il confronto, «affinché dal 2015 tutta la fiscalità locale sugli immobili sia di competenza dei Comuni, e affinché si intraprenda in modo determinato la strada dell'autonomia per iCcomuni». Nella speranza che si avvii una nuova stagione nei rapporti tra centro e periferia, l'ex ministro della Giustizia chiede condivisione anche sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali. Intese come «il superamento del bicameralismo perfetto, la riforma del Titolo V, il ripristino di un effettivo principio di sussidiarietà. Tutte questioni - precisa- che ci vengono in casa e rispetto alle quali non possiamo essere testimoni passivi».
Fin qui la posizione dei sindaci. Ma per considerare definitivamente chiusa la partita sulla Tasi bisognerà comunque attendere i prossimi atti dell'esecutivo. Che deve risolvere in tempi brevi, visto che i bilanci comunali vanno chiusi entro il 28 febbraio, ancora due rebus. Il primo riguarda il reperimento dei 200 milioni di cui sopra. Una delle ultime ipotesi porta al taglio delle agevolazioni fiscali. Se confermata, sarebbe una soluzione quasi paradossale. Appena venerdì scorso, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul rientro dei capitali che sostituisce una decurtazione "lineare" delle tax expenditures di 488,4 milioni con un incremento equivalente dei risparmi della spending review e che è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale con il n.4 del 2014. E poi c'è il secondo rebus: in quale provvedimento inserirlo. Sul punto, di ora in ora prende sempre più quota un decreto Tasi da varare forse già la settimana prossima.

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