Fino alla vigilia del Consiglio dei ministri il premier aveva rbadito che il caos del pagamento della Tasi sarebbe stato superato con l'introduzione di un'unica imposta. Ora però nella legge di Stabilità non c'è traccia di questo piano. Era stata indicata anche la possibilità di riproporre le detrazioni previste dalla vecchia Imu ovvero lo sconto di 200 euro sull'abitazione principale e di 50 euro a figlio sotto i 26 anni. Non se n'è fatto nulla. Non solo. Non ci sarà alcuna correzione della giungla di aliquote che rischiano anche di essere corrette al rialzo il prossimo anno. I Comuni hanno detto chiaramente che i tagli alle spese stabiliti con la legge di Stabilità sono pesanti e che saranno costretti ad aumentare la tassazione di loro competenza per compensare tali sacrifici. E le imposte che danno il maggior gettito sono appunto quella sui servizi indivisibilie e l'Imu sulla seconda abitazione. D'altronde i sindaci hanno piena libertà nel muovere le aliquote e non devono nemmeno dar conto delle detrazioni che applicano. Alla luce di questo scenario pare assai difficile una ripresa del mercato delle compravendite. Avere la proprietà di una casa è sempre più oneroso e l'acquisto di un immobile come forma di investimento è poco allettante. Non a caso la Confedilizia, l'associazione dei proprietari di immobili, è molto critica sulla manovra. «Se non vi saranno correttivi al disegno di legge di Stabilità presentato dal Governo, non vi sarà nè crescita nè ripresa dei consumi». Il presidente Sforza Fogliani sottolinea che «il ritorno della fiducia negli italiani dipende dall'immobiliare, ma nella legge di stabilità non ci sono segnali per questo settore». Un altro segnale della difficoltà che sta vivendo il mattone, viene dall'Istat. Ad agosto l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,1% nei confronti di agosto 2013. Due soltanto gli interventi previsti nella manovra a sostegno del settore edilizio: la conferma dell'eco bonus e degli sgravi per le ristrutturazioni. La Legge di Stabilità ha prorogato di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2015, l'ecobonus al 65% e la detrazione fiscale al 50% per le ristrutturazioni in casa. Per almeno il 2015 sono quindi confermate le aliquote potenziate al 65% (dal precedente 55%) per la detrazione Irpef per le riqualificazioni energetiche degli edifici, e al 50% (dal precedente 36%) per il bonus Irpef per il recupero edilizio.