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Tra Tasi e Tari il Comune chiede anche più di 1.000 euro- Corriere economia

  • 12 Gen, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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La local tax - l'imposta unica sugli immobili - non è entrata nella legge di Stabilità e con molta probabilità non vedrà la luce quest'anno.

L'iter per arrivare alla riforma del Catasto, varata negli scorsi mesi, è ancora lunghissimo e non ci saranno impatti nei prossimi mesi sui valori fiscali. Il governo ha infine prorogato per tutto il 2015 i tetti in vigore lo scorso anno per la Tasi, che non potrà superare lo 0,25% (o lo 0,33% se sono stabilite detrazioni) per l'abitazione principale, mentre per gli altri immobili la somma tra Imu è Tasi non potrà superare l'1,06% (o l'1,14% se l'aliquota per l'abitazione principale non supera lo 0,25% e vi sono detrazioni). Se a tutto questo si aggiunge che i Comuni hanno già nel 2014 definito per la Tari, la tassa sui rifiuti, tariffe in grado di coprire i costi del servizio si può pensare che per la grande maggioranza degli italiani il 2015 non porterà, dopo quattro anni di escalation, a un ulteriore inasprimento del prelievo sulla casa. Ma non sono escluse sorprese.
La riconferma del tetto delle aliquote costringerà i Comuni, che devono fare i conti anche con la diminuzione dei trasferimenti statali, a cercare altre strade per rimpinguare le loro casse: lo spazio di manovra per rialzare ulteriormente il prelievo è infatti esiguo in molti grandi centri. A Milano e a Roma, ad esempio, la somma tra Imu e Tasi è già al massimo consentito dalla legge e l'aliquota dell'abitazione principale non si può alzare. Per aumentare gli incassi le due amministrazioni dovrebbero ridurre le detrazioni per le case di minor valore, un provvedimento che, oltre ad avere un impatto complessivamente modesto, si scontrerebbe con la realtà politica: a Milano si vota nel 2016, a Roma - forse - prima. A Napoli e a Torino l'aliquota Tasi sull'abitazione principale è già ai massimi con detrazioni limitate e per gli altri immobili l'Imu all'1,06% impedisce l'applicazione della Tasi. Questo solo per citare le quattro principali città. Ma forse è un po' presto per cantare vittoria.

Nel 2015 i contribuenti si potranno aspettare minori incertezze nei calcoli e nei tempi per i versamenti; la prima rata di Imu e Tasi andrà pagata entro il 16 giugno, versando la metà del tributo calcolato con le aliquote 2014, il saldo sulla base delle aliquote 2015 andrà effettuato entro il 16 dicembre. Per la Tari invece non ci sono scadenze precise. Si paga in almeno due rate quando il Comune invia a casa il relativo modulo di versamento.

L'impatto dei tributi locali sulla casa varia molto tra città; da un'analisi compiuta sui 15 capoluoghi più popolosi d'Italia emerge che per l'abitazione principale la somma tra Tasi e Tari per un immobile di categoria A/2 di 100 metri e un nucleo familiare di tre persone può sfondare la soglia dei mille euro, come a Roma (1.110) e a Torino (1.085). Mentre a Palermo e a Verona si sta sotto i 500. A Milano il prelievo è di 785 euro. Se la casa non ha i requisiti fiscali per essere considerata abitazione principale, la sola Imu a Roma costa 3.338 euro, mentre Palermo ne chiede 690.

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