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Dichiarazione unica per la Tasi- Sole 24ore

  • 26 Mar, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Il modello di dichiarazione della Tasi deve essere "unico", cioè adottato con un decreto ministeriale e utilizzabile sull'intero territorio nazionale.

Lo ha chiarito il dipartimento delle Finanze con la risoluzione 3/DF di ieri, rispondendo a un quesito dell'Anutel (associazione nazionale uffici tributi enti locali) sulle modalità di predisposizione dei modelli e sull'eventualità che tale adempimento spetti ai singoli Comuni. Scelta, quest'ultima, che costringerebbe i contribuenti a doversi informare presso ciascun Comune e renderebbe impossibile predisporre una procedura e un software unici per assolvere gli obblighi dichiarativi.

Criticità che il Mef ritiene superabili attraverso l'adozione di un modello unico di dichiarazione ministeriale. Una soluzione ispirata a esigenze di uniformità ma sfornita di un chiaro supporto normativo. Al contrario, il quadro è piuttosto confuso perché il legislatore, quando ha introdotto la Iuc (imposta unica comunale che accorpa l'Imu, la Tasi e la Tari), ha previsto un'unica dichiarazione per i tre prelievi e al tempo stesso diverse eccezioni a questa regola.

In particolare, dopo aver disciplinato in generale i termini e le modalità di presentazione della dichiarazione Iuc, la legge di stabilità 2014 ha precisato che alla dichiarazione relativa alla Tasi si applicano le disposizioni concernenti la presentazione della dichiarazione dell'Imu (comma 687) e che l'istituzione della Iuc lascia salva la disciplina per l'applicazione dell'Imu (comma 703). Resta però da chiarire se il Comune deve predisporre il modello di dichiarazione della Tasi, non essendovi un obbligo espresso in tal senso: infatti la norma parla solo di «modello messo a disposizione dal comune» e non è previsto alcun rinvio a decreti ministeriali di approvazione del modello di dichiarazione Tasi.

In tale contesto deve comunque escludersi la possibilità di adottare un modello unico valido per i tre tributi della Iuc (Imu, Tari e Tasi), che hanno caratteristiche diverse e suggeriscono distinti modelli dichiarativi contenenti ciascuno gli specifici elementi necessari alla corretta applicazione del tributo.

Da escludere anche la possibilità di utilizzare per la Tasi lo stesso modello di dichiarazione previsto per l'Imu, perché mancherebbe la parte relativa all'occupante. Dovrebbe quindi concludersi nel senso che ogni ente deve predisporre il proprio modello di dichiarazione Tasi, come avviene per la Tari. Infatti diversi comuni (tra cui Verona, Rimini e Mantova) li hanno già messi in rete. Ma la solerzia di questi enti non è stata però premiata perché pone il contribuente di fronte ad un dilemma: utilizzare i modelli "comunali" o attendere l'adozione del modello unico "ministeriale"?

Il Dipartimento opta per la seconda soluzione, senza però risolvere i problemi sollevati dall'Anutel. Manca infatti la norma che abilita il ministero ad approvare il decreto e non c'è ancora alcun modello ufficiale da utilizzare. Auspicando che il tutto avvenga in tempo utile per far capire ai contribuenti come assolvere l'obbligo dichiarativo, che scade il prossimo 30 giugno.

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