Per l'Ifel, invece, gli unici soggetti che ex lege hanno il potere di redigere il modello di dichiarazione Tasi sono i comuni. E l'obbligo di presentazione deve essere assolto se i dati da denunciare non coincidono con quelli dell'Imu. È l'interpretazione che ha fornito l'Istituto di ? nanza locale dell'Anci, con una nota diffusa ieri, delle norme contenute nella legge di Stabilità 2014 (147/2013). Per l'Ifel, «il comune può e deve disporre per via regolamentare in materia di dichiarazione Tasi, in modo analogo a quanto previsto per la Tari». Inoltre, l'obbligo della dichiarazione non può essere esteso a tutti i contribuenti soggetti all'imposta sui servizi indivisibili, ma «deve limitarsi ai casi in cui gli elementi impositivi (soggettività passiva e oggetto del prelievo) non coincidono con quelli dell'Imu». Per tale obiettivo viene suggerito alle amministrazioni locali di adottare tutti gli strumenti di integrazione delle informazioni che riguardano altri tributi, come la tassa ri? uti, per «contenere, nei limiti possibili, gli obblighi dichiarativi nei confronti di particolari categorie di contribuenti non rientranti nella platea Imu», cosicché l'obbligo di denuncia degli immobili soggetti a questo ulteriore prelievo costituisca un adempimento residuale. L'auspicio è che questi obblighi vengano meno a partire dal 2016 con l'annunciata revisione della ? scalità comunale. In? ne, la nota conclude, attualmente non ci sono alternative al modello comunale della dichiarazione Tasi e qualora si ritenga necessario un modello dichiarativo unico nazionale, è indispensabile una modi? ca normativa «che demandi espressamente a un provvedimento ministeriale la formulazione di tale modello», per consentire ai contribuenti di assolvere all'obbligo in tempo utile per la scadenza del prossimo 30 giugno.