Secondo la normativa, quest'anno i contribuenti possono chiedere di farsi inviare a casa il tributo già calcolato in tutte le sue parti dal Comune. Niente più mal di testa e scadenze da tenere a mente. Peccato però che la gran parte delle amministrazioni non si sia organizzata per la nuova procedura che avrebbe dovuto semplificare la vita dei contribuenti, e nemmeno intende farlo. La linea generale, e in particolare quella delle grandi città, è fornire ai contribuenti i supporti necessari per quantificare il tributo da sé. Quali sono questi supporti? Si tratta dei software per il calcolo della tassa che si trovano sui siti dei Comuni. Qualche sindaco che va controcorrente in realtà non manca. Si tratta di piccoli centri che inviano il modulo a casa. E' l'esempio di Fossano e Bra in provincia di Cuneo, di Cerea (Vr) e Scandicci (Fi), per fare qualche nome. Attenzione perché alcuni Comuni si limitano a mandare l'elenco delle proprietà. Eppure secondo l'Anci, l'associazione dei Comuni, questi sono già pronti per il passaggio al precompilato da un punto di vista tecnico. Del resto le amministrazioni che non si attrezzano rischiano di andare in contro a ricorsi e, quel che forse in tempi di casse vuote è peggio, al mancato pagamento della tassa. Milano, Roma, Torino, Genova, Napoli e Palermo sono tra i grandi centri che rimandano ai software di compilazione dell'F24. In caso di richiesta è possibile prendere appuntamento per essere assistiti ma il suggerimento è rivolgersi al web. A Milano, il comune mette a disposizione anche sportelli con personale dedicato e il contact center telefonico cui il cittadino che ha bisogno di aiuto potrà rivolgersi comunicando i dati e ricevere via mail l'F24 compilato. Altrettanto fa Roma e anche Torino si sta attrezzando in tal senso. Napoli, oltre al sito col software, sta predisponendo in città delle postazioni fisiche (almeno cinque) dove poter richiedere la compilazione. Firenze è attrezzata col software sul sito. Sarebbe troppo laborioso, ci viene detto, e a elevato rischio errore, costruire un database aggiornato con tutti i dati dei contribuenti. C'è, inoltre, il nodo della quota di Tari che deve pagare l'inquilino (tra il 10 e il 30%). La mancanza di informazioni aggiornate sulle locazioni rende quasi impossibile ai Comuni calcolare la suddivisione della Tari e inviare di conseguenza i due bollettini ad affittuario e chi affitta.Cosa fare sul web
1e grandi città invitano a usare il sito del Comune che calcola la Tasi 2ul sito web si può precompilare il modello F24 e stamparlo per pagare 3n caso di problemi si può chiedere assistenza al Comune oppure al Caf