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Tasi, niente bollettini precompilati- Italia oggi

  • 13 Mag, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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I comuni non sono tenuti a inviare i bollettini di pagamento Tasi precompilati.

Con buona pace di chi pensava che il caos vissuto l'anno scorso fosse un incubo non più ripetibile nel 2015. Secondo l'Ifel, la Fondazione per la finanza locale dell'Anci, non solo la legge non impone di spedire i bollettini, ma anche volendo è impossibile dare attuazionea questo adempimento per la Tasi perché i comuni non conoscono tutti i titolari e detentori degli immobili. Cerisano-Trovato a pag. 34 Icontribuenti dovranno rassegnarsi. I comuni non sono tenuti a inviare i bollettini di pagamento Tasi precompilati. Con buona pace di chi pensava che il caos vissuto l'anno scorso (oltre 16 mila delibere, 10 mila regolamenti e migliaia di possibili combinazioni tra Imu e Tasi per individuare l'aliquota correttamente applicabile) fosse un incubo non più ripetibile nel 2015. Secondo l'Ifel, la Fondazione per la fi nanza locale dell'Anci, non solo la legge non impone l'obbligo di spedire i bollettini di pagamento già predisposti, ma anche volendo è impossibile dare attuazione a questo adempimento per la Tasi perché i comuni non conoscono tutti i titolari e detentori degli immobili soggetti al prelievo. La Tasi, come l'Imu, deve infatti essere versata in autoliquidazione e spetta al contribuente fare i calcoli e pagare quanto dovuto. In una nota diffusa ieri, in vista della scadenza per l'acconto fi ssata per il 16 giugno, l'Ifel ha fornito la propria interpretazione delle discusse norme della legge di stabilità 2014 (commi 688-689 della n.147/2013) che avevano illuso i contribuenti facendo sperare in un debutto dei bollettini precompilati dal 2015. La conclusione a cui approda l'Ifel è che non vi sia alcun obbligo a carico degli enti locali. Basandosi su una lettura letterale della norma, l'Ifel ritiene che il bollettino vada predisposto su richiesta dell'interessato, ma non vi sia un obbligo di invio generalizzato. La Tasi, rimane dunque, sul modello dell'Imu, un tributo in autoliquidazione. Tant'è vero che in caso di omesso, tardivo o parziale versamento si applica la sanzione del 30%. Inoltre, prosegue l'Ifel, l'obbligo di invio dei bollettini Tasi, «è nella pratica inattuabile», in quanto, presupporrebbe «l'esatta conoscenza dei soggetti passivi, in astratto ricavabili dalla banca dati Imu, per la quota di competenza dei possessori, e dalla Tares/Tari per la quota di competenza degli occupanti». «Tuttavia», osserva la nota, «anche ipotizzando un incrocio tra le suddette banche dati si deve considerare che negli archivi Tari gran parte degli immobili non sono ancora qualifi cati con i rispettivi identifi cativi catastali». E gli archivi catastali, poi, non sono tra loro allineati. Inoltre, la scadenza di pagamento dell'acconto (16 giugno) non è in linea con la data di presentazione della dichiarazione Tasi, fi ssata al prossimo 30 giugno. Quindi, l'amministrazione comunale non è detto che venga a conoscenza delle modifi che intervenute nel corso del 2015 sui soggetti obbligati al pagamento del tributo. In ogni caso, ammette l'Ifel,i comuni dovranno assicurare ai contribuenti un servizio di assistenza compilando, su richiesta, i bollettini di pagamento. Parole che però suonano come una magra consolazione per i proprietari. «La lezione degli ultimi anni non è servita a nulla», tuona il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. «Anche quest'anno, oltre a dover sopportare un carico fi scale senza precedenti e quasi triplicato rispetto al 2011, i contribuenti, a poco più di un mese dalla scadenza del termine per il versamento dell'imposta, sono alle prese con incertezze applicative indegne di un paese civile. Non solo l'originario obbligo per i comuni di invio dei bollettini di versamento precompilati è stato poi trasformato in mera facoltà, condizionata alla richiesta dei singoli contribuenti. Ma si ha notizia, per giunta, che solo pochi enti si stiano organizzando per far fronte a tale incombenza». Confedilizia contesta poi l'ulteriore affermazione dell'Ifel secondo cui sarebbe impossibile per gli enti inviare i bollettini precompilati anche perché non sarebbero stati emanati i decreti direttoriali a cui la legge 147/2013 ha affi dato il compito di stabilire le modalità di versamento dell'imposta. Per l'associazione rappresentativa della proprietà edilizia, le indicazioni contenute nel decreto del 23 maggio 2014, con cui il Mef ha approvato il bollettino di conto corrente postale per il versamento della Tasi, bastano e avanzano anche per i modelli precompilati che quindi non avrebbero bisogno di ulteriori specifi cazioni per essere inviati ai contribuenti.

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