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La Tasi a quota 4,6 miliardi nel 2014- Il Messaggero

  • 06 Ago, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Governo al lavoro per arrivare a settembre a mettere nero su bianco la promessa di Matteo Renzi di un maxi piano taglia-tasse, che partirà, il prossimo anno, da quelle sulla prima casa.

Mentre i tecnici del Tesoro e di Palazzo Chigi continuano gli approfondimenti tecnici e le simulazioni, è lo stesso premier a ribadire l'impegno preso qualche settimana fa. L'eliminazione della Tasi sull'abitazione principale, di sicuro arriverà con la legge di Stabilità, anche se i nodi da sciogliere sul tavolo restano ancora molti. In primis quello delle coperture: la misura dovrebbe costare circa 3,5 miliardi, che salgono oltre i 4 se abbinata, come preannunciato, anche a un intervento sull'Imu agricola e a una soluzione definitiva per i macchinari imbullonati. Proprio ieri l'Agenzia delle Entrate ha ricordato che il gettito complessivo delle tasse sugli immobili ha toccato quota 42,1 miliardi, di cui 4,6 si riferiscono alla Tasi. Ma oltre alle coperture ci sono anche problemi di natura tecnica cui va trovata una soluzione. A partire dal destino della local tax, che l'esecutivo si era impegnato a varare per il 2016 con la scorsa legge di Stabilità. Il confronto sulla razionalizzazione della tassazione sugli immobili era già stato impostato con i Comuni, ma ha subito uno stop dopo la virata del premier. Certo, una «vera service tax è proprio quella che manca all'Italia», attacca Confedilizia. L'idea che si starebbe approfondendo nell'esecutivo sarebbe quella di mantenere la nascita della local tax squisitamente dedicata ai servizi che i Comuni offrono ai cittadini, scorporata dalla componente patrimoniale attualmente compresa nella Tasi e che, di fatto, ha riportato in vita l'Imu prima casa. Ma non si vuole in nessun modo correre il rischio che passi il messaggio di una tassa cancellata in cambio di una nuova introdotta. Per questo ancora nessuna decisione è stata presa. Alleggerire le tasse sulla casa risponde anche all'esigenza di dare fiato alle costruzioni, che sono ancora al palo e frenano la ripresa. Qualche segnale di una ripresa del mercato immobiliare arriva intanto dai mutui che, secondo Bankitalia e Abi, stanno ripartendo, nonostante prezzi ancora in calo e peggiori condizioni della domanda. Le case acquistate con mutuo, secondo Bankitalia, sono arrivate al 66,8% nel secondo trimestre. Mentre, come spiega l'Abi, dall' inizio dell'anno il valore dei prestiti concessi per comprare le abitazioni è salito a oltre 20 miliardi (+76,2%).

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