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Fondo Tasi riconfermato: 390 milioni ai Comuni- Sole 24ore

  • 20 Ott, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Il «fondo Tasi», cioè il cuscinetto introdotto nel 2014 per far quadrare i conti nel passaggio dall'Imu al tributo sui servizi indivisibili, perde un altro pezzetto ma viene riconfermato nella sostanza, con 390 milioni messia disposizione dei Comuni per il 2016.

Il fondino continueràa essere escluso dai «saldi rilevanti», cioè non aiuterài Comuni a rispettare i vincoli di finanza pubblica, ma si tradurrà in una spinta alla liquidità negli enti che già hanno ricevuto le loro quote nel 2014 e nel 2015. Il caleidoscopio degli indennizzi ai sindaci per l'operazione Imu/Tasi prende forma, ma per ora non raggiunge l'obiettivo del «rimborso fino all'ultimo euro» più volte evocato dal Governo. Il grande assente, al momento, continua a essere la replica dell'aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, prevista solo in alcune delle bozze di manovra ma poi uscita dagli ultimi testi. La sua caduta sarebbe una buona notizia per i proprietari di seconde case e altri immobili nei Comuni che hanno applicato questa «super­Tasi», perché la richiesta scenderebbe dall'11,4 al 10,6 per mille. Nei conti locali, però, si aprirebbe un "buco" da 350 milioni, che sta facendo infuriare i sindaci insieme ai 317 milioni di spending review comparsi nelle bozze dopo mesi di discussioni sulla «fine della stagione dei tagli» assicurata dal Governo. In questo quadro, dunque, è bene non abituarsi troppo all'idea della scomparsa della «super­Tasi», che potrebbe ritornare sotto forma di correttivo: magari con un'aliquota un po' più bassa per ridurne gli effetti nei Comuni in cui lo 0,8 per mille aggiuntivo è stato finora applicato all'abitazione principale, e l'anno prossimo potrebbe essere trasferito sugli altri immobili facendo crescere il conto a loro carico. Il taglio di tasse su prima casae agricoltori, per il Governo, vale 3,76 miliardi, di cui 3,61 legati alla Tasi sull'abitazione principale e 155 ai terreni di coltivatori diretti nei Comuni pianeggianti. Gli altri 250 milioni di alleggerimento fiscale sui terreni agricoli dipendono invece dal ritorno alla situazione pre­2014 nella distribuzione degli enti fra montani e non, che allargherebbe l'area di esenzione (riducendoi tagli compensativi ai Comuni). Per gli imbullonati vengono riconosciuti ai sindaci 155 milioni, cioè l'aliquota aggiuntiva al 7,6 per mille che invece finisce allo Stato.

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