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I Comuni possono chiedere 604 euro per ogni abitante- Il Messaggero

  • 05 Nov, 2014
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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I Comuni italiani possono arrivare a chiedere ai propri cittadini imposte per 604 euro a testa.

Ma la media nasconde "capacità fiscali" molto differenziate tra Nord e Sud, dai 387 euro della Basilicata agli 876 della Liguria. Ugualmente variegato è il quadro del tax gap , ovvero della teorica evasione fiscale, che in particolare per quanto riguarda Imu e Tasi si concentra nelle Regioni meridionali e nelle isole. VERSO IL FEDERALISMO L'analisi della fiscalità comunale è contenuta in un rapporto congiunto elaborato dal ministero dell'Economia e delle Finanze, dai Comuni (Anci-Ifel) e dalla Società per gli studi di settore. Un lavoro che nasce con l'obiettivo di determinare - almeno in parte, la quota di trasferimenti che dovrà andare ai singoli Comuni: in base alle norme sul federalismo fiscale infatti lo Stato centrale dovrebbe assicurare quello che a ciascun Comune manca, come differenza tra i propri fabbisogni standard e la capacità fiscale ossia sostanzialmente le imposte potenzialmente ricavabili dai cittadini. Già nel 2015 dovrebbe essere ripartito con questo criterio il 10 per cento del Fondo di solidarietà. Si tratta quindi di determinare nelle varie realtà questa capacità fiscale, definita come «valore attuale massimo del gettito da entrate proprie prodotto da un ente locale nel lungo periodo». Operazione non semplice date anche le diverse caratteristiche dei tributi (da quelli sugli immobili all'addizionale Irpef). Per questo i tecnici che seguono il progetto hanno incrociato metodologie diverse per arrivare a risultati il più possibile affidabili. Si ottengono così i valori di capacità fiscale per le singole imposte; i 604 euro per abitante del valore medio nazionale (escluse le regioni a statuto speciale) corrispondono alla somma di 292 euro relativi a Imu-Tasi, 50 di addizionale Irpef, 112 di altre entrate residuali e 150 relativi ai rifiuti. I numeri oscillano molto in base all'area territoriale, anche se dappertutto la tassazione immobiliare vale più o meno il 50 per cento del totale. Nelle Regioni del Centro-Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio) la capacità fiscale è superiore alla media, nelle altre più bassa. Ma è rilevante anche la dimensione del Comune: in quelli molto grandi, oltre i 100 mila abitanti, e molto piccoli (sotto i mille) la capacità risulta più alta della media. IL CONFRONTO La stima del tax gap, la potenziale evasione, è ottenuta dal confronto tra il gettito teorico e quello standard, in particolare per quanto riguarda l'ambito Imu/Tasi: nelle Regioni a statuto ordinario viene valutato in 3,6 miliardi, ovvero il 22,2 per cento del gettito teorico. Questa percentuale però oscilla tra i valori più alti delle Regioni del Sud (13,5 per cento la Liguria, 15,8 l'Emilia-Romagna) e quelli più bassi del Nord (32,5 per cento la Campania, 33,8 la Calabria). In tutta Italia arriva a 4,3 miliardi.

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