. A spiegarlo è il ministro dell'Economia. Pier Carlo Padoan, nel question time di ieri alla Camera, durante il quale il titolare di Via XX Settembre ha anche promesso che i dossier Cottarelli «saranno pubblicati a breve sul sito della revisione della spesa». In ogni caso, ha chiarito Padoan, «il lavoro di Cottarelli è stato utilizzato dal Governo», ed è in corso «una istituzionalizzazione della spending review», nel senso che «sarà continuamente attiva nei prossimi provvedimenti».
Sulla local tax, cioè la «tassa unica» che dovrebbe fondere Imu e Tasi e una serie di tributi minori, il lavoro tecnico e politico non parte certo da zero; annunciata dal Governo già alla vigilia della manovra 2015, la tassa unica è stata rinviata «per la ristrettezza dei tempi», come ha spiegato Padoan, e anche da un ostacolo tecnico finora irrisolto. La nuova imposta dovrebbe anche far sparire l'addizionale comunale all'Irpef, che vale ormai circa 4,2 miliardi di euro all'anno: per compensare i sindaci si è ipotizzata la cancellazione della «quota erariale» dell'Imu su capannoni e alberghi oppure una sovraimposta Irpef, ma non è ancora stato trovato l'uovo di Colombo per non far ballare i conti pubblici locali e statali e mettere in sicurezza tutti i contribuenti (anche quelli dei Comuni in cui l'addizionale Irpef non c'è). In ogni caso, l'impianto di fondo è stato più che abbozzato, e prevede per l'abitazione principale un'aliquota più alta rispetto alla Tasi, accompagnata però da una detrazione standard (sono stati ipotizzati diversi mix) come accadeva nell'Imu; per gli altri immobili la novità più importante sarebbe il superamento dell'incrocio di Imu e Tasi, che ha moltiplicato aliquote e variabili in gioco, mentre la leva fiscale dovrebbe invece rimanere più o meno inalterata: nei progetti di fine 2014, però, erano spuntate anche tetti di aliquota superiori ai limiti massimi attuali, per cui tutto dipenderà dalla versione finale del progetto. L'altra gamba della local tax sarà invece un «canone unico», in realtà articolato al proprio interno, che dovrebbe sostituire gli attuali tributi e canoni su occupazione del suolo pubblico e l'imposta sulla pubblicità.
Nel corso del question time Padoan, che ha rilanciato la stima di «un impatto positivo per un punto di Pil da qui al 2020» per liberalizzazion e semplificazioni, ha sostanzialmente chiuso sulla possibilità che il Governo si costituisca parte civile nel processo contro le agenzie di rating a Trani. «Valuteremo se emergeranno nuovi elementi - ha detto il ministro - ma gli andamenti di mercato sono influenzati da molti fattori», per cui è difficile individuare «l'effetto specifico indotto dalle sole azioni di rating».