Certo, la local tax promette di esentare le prime case, i terreni agricoli e i macchinari "imbullunati" ai capannoni, ma se ne parlerà solo dall'anno prossimo ed è scontato che da qui al varo della legge di stabilità il tema sarà al centro delle cronache tributarie (e non solo). Nel frattempo, continuano a a valere le regole già collaudate l'anno scorso: dopo aver pagato l'acconto dello scorso 16 giugno in base alle delibere comunali approvate per il 2014, i contribuenti dovranno controllare sul sito ufficiale del dipartimento delle Finanze ( www.finanze.it) le decisioni votate dai consigli comunali per quest'anno d'imposta e andare a conguaglio tenendo conto di eventuali rincari. Dopo la corsa degli anni scorsi, molti Comuni hanno esaurito i margini per aumentare le aliquote, arrivando al limite del 3,3 per mille con la Tasi sull'abitazione principale o a quello dell'11,4 per mille con la somma di Imu e Tasi sugli altri immobili. Il riscontro con le delibere, comunque, è importante, per verificare innanzitutto se la Tasi va pagata solo sulla prima casa o anche sugli altri immobili, oltre che per controllare l'importo minimo al di sotto del quale non è dovuto il versamento: la normativa nazionale fissa l'asticella a 12 euro, ma molti Comuni l'hanno abbassata per poter riscuotere anche le quote della Tasi a carico degli inquilini o l'Imu sui piccoli terreni agricoli. Proprio per i terreni c'è un'altra scadenza intermedia da non perdere di vista: entro il 30 ottobre si può pagare l'acconto dell'Imu su questi immobili senza sanzioni né interessi. È una dilazione importante dopo il caos verificatosi tra la fine del 2014 e l'inizio di quest'anno, che potrebbe aver disorientato o messo in difficoltà alcuni contribuenti che hanno scoperto solo all'ultimo di dover pagare. Tra l'altro, la perdita dell'esenzione per i terreni agricoli va correttamente indicata anche in dichiarazione dei redditi, perché il cosiddetto effetto sostitutivo dell'Imu fa sì che l'imposta immobiliare escluda l'applicazione dell'Irpef sul reddito dominicale. Un calendario variabile, infine, è quello della Tari sui rifiuti, che si paga secondo le scadenze decise a livello locale. La comodità, in questo caso, è che quasi tutti i Comuni inviano a domicilio i bollettini precompilati. Ma c'è anche chi, come Milano, sceglie di comunicare con i contribuenti solo via fax.