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Rebus Imu risolto sotto l'ombrellone - Il Tempo del 2 luglio del 2013

  • 02 Lug, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Il rebus dell'Imu sarà sciolto quando gli italiani, crisi permettendo, saranno sotto l'ombrellone. Ad assicurarlo o forse ad augurarselo è stato ieri il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni che ha precisato che «la questione Imu è stata lungamente dibattuta e se riusciamo a risolverla prima di Ferragosto saranno contenti tutti quanti, me per primo».

L'appuntamento per scoprire come il governo affronterà il nodo delle coperture per rendere strutturali i rinvii della tassa sulla casa e dell'Iva sarà domani alla Camera quando il responsabile del dicastero dell'Economia sarà ascoltato a Montecitorio dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il faccia a faccia servirà a chiarire come il governo intende muoversi tra necessità di nuove coperture e rilancio della crescita. Un incontro molto atteso dove dovrebbero essere illustrate le iniziative del Govrrno in tema di spesa pubblica e messi in chiaro gli interventi anticipati nei giorni scorsi dallo stesso Saccomanni. La strategia del governo è comunque chiara. In attesa di capire quale sarà l'effettivo deficit da finanziare considerato che gli incassi fiscali, nonostante l'aumento degli acconti Irpef ed Ires, saranno probabilmente in calo a causa della contrazione dell'attività economica, si cerca di prendere tempo sperando che l'iniezione di liquidità in arrivo con il decreto per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione si saldi alla ripresa dell'economia, finora solo annunciata e ancora non avvistata. Lo stesso Saccomanni ha ripetuto ieri che può essere «possibile la piena ripresa dell'economia nel IV trimestre di quest'anno.

 

Credo che l'economia stia uscendo dalla fase di recessione e stia entrando in una fase di ripresa» anche con lo «sforzo di sostegno» realizzato dalle misure del Governo. Insomma attesa, rinvii e soprattutto collaborazione con il Parlamento per affrontare il dossier più spinoso che il ministro ha sulla sua scrivania e cioè i tagli ai 200 miliardi di spesa pubblica «aggredibili». Nel mirino non ci saranno i servizi pubblici ma la riduzione degli sprechi, anzi i microsprechi che si annidano nella macchina dello Stato. Non solo consulenze, ma anche le voci accessorie degli stipendi degli alti dirigenti, e i benefit che, presi singolarmente sono minimali ma che cumulati pesano molto sulla cassa. Tra le ipotesi di lavoro c'è quella di una nuova tax service che in vista della legge di stabilità, «metta insieme Imu e Tares, che consenta una copertura al mancato pagamento dell'Imu di giugno e che dia maggiore spazio ai Comuni», ha indicato il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta. Per la revisione dell'Imu i tecnici stanno valutando anche un criterio basato sull'indicatore Isee, un «riccometro» che consente una valutazione più corretta del reale reddito del contribuente. Non mancano i circa 7.800 esuberi individuati tra gli uffici nella pubblica amministrazione dalla spending review. E ancora il taglio delle agevolazioni fiscali alle imprese, inutili in molti casi, e controproducenti. Insieme all'armonizzazione delle aliquote Iva. Non sar facile trovare la quadra. Le fibrillazioni nel governo ci sono ma ieri, dopo l'incontro con Brunetta, il ministro ha spiegato che i rapporti sono molto «tranquilli, sereni e collaborativi». Per ora i dati sono dalla sua parte. Il fabbisogno di cassa a giugno ha riportato un avanzo di 14,1 miliardi.

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