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Imu e Iva, il governo lavora a tagli di spesa per tre miliardi - Il Messaggero del 17 luglio del 2013

  • 17 Lug, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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L'appuntamento è per domani, ma le probabilità che dal vertice di maggioranza escano indicazioni decisive per la riforma dell'Imu sono scarse. Intanto perché la prima urgenza è l'Iva: c'è da rinviare per altri tre mesi, fino al primo gennaio, il previsto incremento dell'aliquota ordinaria, e se possibile andrebbe anche sostituita la copertura finanziaria individuata in un aggravio degli acconti delle imposte dirette.

Su questo dossier la tempistica è data dal calendario del Parlamento, che deve convertire il cosiddetto "decreto del fare": più o meno nelle stesse ore in cui si tiene il vertice il testo dovrebbe arrivare nell'aula della Camera. LE ALTERNATIVE DI SACCOMANNI Invece per l'Imu sulla carta c'è tempo fino a fine agosto, ma a questo punto è piuttosto verosimile che la soluzione non sarà quella definitiva. L'incontro di domani servirà se non altro a fare ordine tra le varie ipotesi: il ministero presenterà una serie di alternative ordinate in base al loro costo fin a n z i a r i o m a a n c h e a l l a realizzabilità pratica. Da quest'ultimo punto di vista l'ipotesi più realistica sarebbe l'innalzamento dell'attuale detrazione per l'abitazione principale, che da 200 potrebbe passare a 500-600 euro in modo da escludere di fatto dal pagamento la maggioranza dei contribuenti. Questo schema ha il solo difetto di ricalcare troppo da vicino quello illustrato dal Pd in campagna elettorale, mentre dal punto di vista politico c'è la necessità di trovare un compromesso tra le posizioni dei partiti, compresa quella del Pdl che vorrebbe la cancellazione totale. Tutte le ipotesi restano in campo, dall'istituzione di un'unica tassa sui servizi all'utilizzo di parametri quali i metri quadrati o l'Isee. Ovviamente molto dipenderà dalle risorse che il ministero dell'Economia potrà mettere sul piatto. Per quest'anno potrebbero non andare oltre i due miliardi di euro, che sono già una somma ragguardevole considerato che va trovato anche il miliardo necessario a spostare in avanti la scadenza dell'aumento Iva, e soprattutto che siamo già oltre la metà dell'anno. Questo vuol dire che per mettere insieme questi tre miliardi bisognerebbe trovare voci di importo annuale almeno doppio. Intanto alla Camera prosegue l'esame della legge delega di riforma del fisco. Ieri nel comitato ristretto della commissione Bilancio è stato votato un emendamento che fissa un principio generale per il futuro: ogni livello di governo dovrà avere propri tributi, che non si incrocino tra loro: questo in teoria dovrebbe portare al superamento delle attuali addizionali. La novità proposta dal relatore Daniele Capezzone (Pdl) ha trovato il sostegno del Pd con Marco Causi.

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