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Imu, riforma al fotofinish ma concordata - Italia Oggi dell'8 agosto del 2013

  • 08 Ago, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Sarà una riforma al fotofinish quella dell'Imu, seppure concordata con i comuni. L'incontro della delegazione Anci con il governo Letta è stato dolceamaro per i sindaci che si aspettavano risposte sul nuovo assetto della tassazione immobiliare (Tares compresa).

E invece i primi cittadini dell'Anci hanno appreso che tutto si deciderà tra il 20 e il 30 agosto, ossia a ridosso della deadline del 31 agosto fissata dal dl 54/2013 per completare la riforma. A pesare su scelte che dovrebbero essere squisitamente tecniche sono infatti le incertezze politiche legate alla tenuta della maggioranza (e cresciute dopo la condanna di Silvio Berlusconi) e alla «storica» difformità di vedute da Pd e Pdl sull'assetto da dare alla nuova Imu. La buona notizia per i comuni è che qualunque sia la decisione finale del governo, «nulla sarà fatto senza un confronto con i sindaci». «Abbiamo ricevuto esplicite garanzie sul punto dal premier Enrico Letta e dai ministri Saccomanni e Delrio e questo ci sembra un bel segnale di discontinuità rispetto al passato», ha commentato Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e coordinatore delle Anci regionali. E dal governo è arrivato anche l'impegno a rivedere il Patto, seppur nella prossima legge di stabilità. Lo ha annunciato il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, anticipando che «c'è un impegno a rivedere il patto di stabilità su temi come l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza del territorio». La legge di stabilità 2014 sarà anche l'occasione per restituire ai comuni i 700 milioni che mancano attualmente all'appello dalle code Ici e Imu 2012. Soddisfazione per il metodo che il governo intende dare alla nuova stagione di riforme è stata espressa dal presidente dell'Anci Piero Fassino. «Letta ha detto chiaramente che il governo non intende decidere da solo, il clima è stato positivo, ora si passi a dare concretezza al tavolo di concertazione», ha dichiarato. «I comuni hanno dimostrato in questi anni la loro responsabilità. Si sono fatti carico del risanamento più di quanto non abbiano fatto altri livelli istituzionali. Ma dopo l'assunzione di responsabilità noi collaboreremo se saremo pienamente partecipi delle scelte che si faranno. Intanto, crescono le possibilità che la Tares, appena entrata in vigore ma non ancora pagata dai contribuenti, slitti ancora. Magari in attesa di confluire nella nuova service tax assieme all'Imu. Un'esplicita richiesta di rinviare l'entrata in vigore della Tares al 2014 è arrivata dalla commissione finanze del senato nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili.

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