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Sì al decreto precari, corsa sull'Imu - Corriere della Sera del 27 agosto del 2013

  • 27 Ago, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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l governo supera il primo scoglio della settimana, quello meno insidioso, e approva il pacchetto sulla pubblica amministrazione, con i concorsi per i precari, i tagli alle auto blu e la nuova agenzia per i fondi europei.

Ma la soluzione sembra avvicinarsi anche per l'Imu, sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani. Il premier Enrico Letta è orientato ad accogliere la richiesta del Popolo della libertà di cancellarla su tutte le prime case, ma con un intervento limitato al 2013. Un modo per non dare alibi alla tentazione del Pdl di far cadere il governo, che però non convince tutto il Pd.

«Abbiamo trovato una soluzione strutturale al problema del precariato - dice Letta al termine della seduta di Palazzo Chigi - con delle barriere per evitare che si ripetano scorciatoie per le assunzioni senza concorso troppo usate in passato». «Nella pubblica amministrazione bisogna superare precariato e assunzioni clientelari» aggiunge il vice premier Angelino Alfano che dopo gli ultimatum del weekend apre la porta sull'Imu: «C'è ancora da lavorare ma possiamo farcela». Prima del Consiglio dei ministri la tassa sulla casa è stata al centro di un incontro ristretto del governo. E se è vero che si «stanno ancora valutando diverse ipotesi», come ricorda il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, è anche vero che la strada da percorrere è stata individuata.

Niente anticipo alla fine del 2013 della service tax , la nuova tassa per finanziare i servizi locali. Sia perché non ci sono i tempi tecnici, sia perché farla pagare a dicembre significherebbe di fatto chiedere di versare la seconda rata dell'Imu ma con un altro nome. La service tax partirà nel 2014, sarà definita con la legge di Stabilità e quindi se ne discuterà ad ottobre. E non sarà facile perché il Pdl vuole lasciar fuori anche da questa imposta le prime case mentre il Pd non è d'accordo.

di dicembre, per la quale servono altri 2 miliardi di euro, oltre ai 2,4 trovati per cancellare definitivamente la rata di giugno, per il momento solo sospesa. A sbloccare la situazione sarebbe stato un piccolo tesoretto finora non preso in considerazione di cui ha parlato ieri il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Almeno 700 milioni di euro potrebbero arrivare da un accordo con le società che gestiscono le slot machine, e che hanno in corso un lungo contenzioso con lo Stato perché nel periodo 2004-2009 non avevano collegato le macchinette alla Sogei, la società che le doveva controllare. A febbraio la Corte dei conti ha inflitto ai concessionari una maxi multa da 2,5 miliardi di euro ma la somma non è stata pagata per una serie di ulteriori ricorsi. Lo Stato potrebbe chiudere la partita con una transazione: incassare meno, incassare subito, e coprire così un altro pezzo dell'Imu.

Anche con questa aggiunta, però, sarebbe necessario aumentare le accise su alcol, sigarette e giochi. Lasciando fuori la benzina e forse rincarando una serie di bolli. Non tutto il Pd è d'accordo: c'è chi chiede di non toccare le accise lasciando che i più ricchi continuino a pagare almeno un pezzo della seconda rata, insieme ai proprietari degli immobili di super lusso già esclusi dalla sospensione di giugno. Il vice ministro dell'Economia, Stefano Fassina, insiste per questa linea. Letta, però, preme per l'accordo. E la riunione del Pd convocata per stamattina non si annuncia facile.

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