l'associazione delle piccole e medie imprese, e vicepresidente di Confimi Impresa Fabrizio Cellino, che polemizza: «di fronte alle ultime decisioni di Palazzo Chigi in tema di Imu e Service Tax, c'è da chiedersi quante imprese riusciranno a sopravvivere in Italia. Siamo davanti ad un'operazione di immagine, che prende in giro le aziende. Le imprese soffrono non solo della situazione difficile sui mercati, ma anche della mancanza di programmazione, dell'assenza di indicazioni chiare sulle prossime imposizioni fiscali e del buio assoluto su quanto dovranno aspettarsi l'anno prossimo». Alle imprese, soprattutto quelle medio-piccole- servono poche cose per riagguantare la ripresa. «Prima di tutto - spiega - è necessario sostenere la domanda interna, ma anche creare le condizioni che possano non solo bloccare l'ondata di chiusure aziendali, ma anche trattenere le imprese migliori dall'andare all'estero». Per questo, lancia una richiesta specifica: rivedere i meccanismi di imposizione dell'Imu e pensare con grande attenzione a quelli della futura Service Tax. Per quanto riguarda la prima, aggiunge, «quanto stabilito dal governo non tocca le imprese che, anzi, sono ulteriormente tartassate. Mentre il passaggio dalla Tares alla Service Tax è ad oggi totalmente oscuro».