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Imu, più tempo per i rimborsi degli interessi - Italia Oggi del 20 settembre del 2013

  • 20 Set, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Si allarga la finestra temporale per i rimborsi degli interessi pagati dai comuni sulle anticipazioni di tesoriera attivate per compensare il minor gettito dell'Imu 2013, che potranno includere anche gli oneri sostenuti dal 16 al 30 settembre. Lo ha stabilito il decreto del ministero dell'interno del 10 settembre (pubblicato sulla G.U. di lunedì scorso), che ha approvato il modello per le richieste. Quest'ultimo sarà disponibile sul sito istituzionale della Direzione centrale della finanza locale a partire dal 30 settembre e andrà trasmesso, esclusivamente per via telematica, entro il termine perentorio del 30 ottobre. Tuttavia, le risorse complessivamente stanziate rimangono invariate e quindi i sindaci rischiano di rimetterci.Per far fronte alla sospensione della prima rata Imu su abitazioni principali, case popolari, terreni agricoli e fabbricati rurali, il dl 54/2013 ha consentito ai comuni di ricorrere alle anticipazioni di cassa concesse dai propri tesorieri, mettendo i relativi oneri per interessi a carico del bilancio statale. La procedura per l'erogazione dei rimborsi è stata inizialmente disciplinata dal decreto del ministero dell'interno 6 giugno 2013, che ha limitato le relative richieste solo agli interessi corrisposti dal 16 giugno 2013 (data entro la quale i contribuenti avrebbero dovuto presentarsi alla cassa) al 16 settembre 2013 (data entro la quale l'acconto avrebbe dovuto essere comunque pagato se prima del 31 agosto il governo non avesse avviato la riforma dell'imposta).Ora, l'acconto è stato definitivamente cancellato e quindi lo Stato dovrà erogare ai comuni un trasferimento compensativo, come espressamente previsto dall'art. 3 del dl 102/2013. A tal fine, è stato accantonato un fondo da circa 2,4 miliardi, che dovrà essere distribuito entro il 30 settembre. Come evidenziato da ItaliaOggi del 7 settembre, tale meccanismo avrebbe rischiato di scaricare sui comuni gli interessi pagati fra il 16 settembre e la data di riparto del predetto fondo. Per evitare tale inconveniente, il 10 settembre il Viminale ha adottato un nuovo decreto sostitutivo del precedente, che ha esteso la copertura fino al 30 settembre. Il problema è che le risorse non sono state incrementate e rimangono, quindi, quelle stanziate dal dl 54 (18,2 milioni di euro). È evidente che in tal modo il rischio che il rimborso sia solo parziale aumenta. Laddove, infatti, lo stanziamento fosse insufficiente, il rimborso verrà disposto in proporzione ai fondi disponibili e la differenza dovranno metterla i comuni di tasca propria. A essere penalizzati saranno soprattutto i comuni che hanno già chiuso le anticipazioni prima della scadenza originaria del 16 settembre, visto che una parte delle risorse sarà dirottata altrove.Nei prossimi giorni, intanto, dovrebbe finalmente arrivare al capolinea anche il dpcm che stabilirà il riparto definitivo del fondo di solidarietà comunale, dopo i due anticipi erogati a febbraio e all'inizio di questo mese. Lo ha confermato nei giorni scorsi il Mef rispondendo ad un'interrogazione parlamentare (si veda ItaliaOggi del 18 settembre). Le spettanze terranno conto anche dei tagli previsti dalla «spending review» (art. 16 del dl 95/2012) che per quest'anno valgono 2.250 milioni. Entro fine mese, quindi, i comuni dovrebbero essere in grado di conoscere i numeri indispensabili per chiudere il bilancio 2013, il cui termine è stato comunque prorogato fino al 30 novembre. Assai più problematica è, paradossalmente, la situazione degli enti più virtuosi, che avendo già licenziato il preventivo, sono tenuti a procedere entro il 30 settembre alla verifica degli equilibri contabili ai sensi dell'art. 193 del Tuel. Anche a questi ultimi, quindi, occorrerebbe concedere una proroga. 

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