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Imu, si torna alla cassa per gli immobili agricoli - Il Sole 24 ore

  • 07 Nov, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Le vie della ripresa FISCO E MATTONE

Sul tavolo l'ipotesi di ridurre le esenzioni ma il vicepremier Alfano assicura: «La rata sulla prima casa sarà cancellata» CACCIA AI FONDI Nella ricerca di risorse per chiudere la partita allo studio anche un nuovo intervento sulle polizze vita

 


Terreni e beni strumentali agricoli torneranno a pagare l'Imu. Nella caccia ai 2,4 miliardi di euro per cancellare la seconda rata il Governo prova così a rendere selettiva l'esenzione dall'imposta municipale 2013 per l'abitazione principale e a ridurre automaticamente il budget da recuperare per archiviare l'Imu.
Come ha sottolineato lo stesso ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, sarà difficile evitare la seconda rata, ma si proverà a farlo. A partire da oggi, quando lo stesso ministro incontrerà i tecnici di via XX Settembre per decidere quale strada intraprendere per rispettare l'impegno politico assunto dal Governo.
Il tutto senza potersi però allontare troppo dai paletti che la maggioranza delle larghe intese gli impongono di rispettare fin dall'inizio della lunga telenovela sulla cancellazione dell'Imu 2013. Dal Pdl, infatti, non sembrano intenzionati a concedere aperture. Tanto che lo stesso vicepremier Angelino Alfano, rispondendo ai dubbi sulla possibilità di cancellare l'Imu, ieri ha rassicurato il suo partito sulla certezza dell'abolizione della rata di dicembre.
E sempre dal Pdl è stata avanzata l'ipotesi di utilizzo delle possibili risorse (tra 700 milioni e un miliardo) che potrebbero arrivare dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Un'ipotesi che presenta però una serie di problemi legati alla tempistica: l'operazione è ancora in fase di completamento e dovrà poi attendere il via libera della Bce circa l'utilizzo delle risorse stesse. Non solo. Per scongiurare possibili rilievi dell'Unione europea il Governo ha volutamente inserito nel Ddl sulla legge di stabilità una norma di carattere generale applicabile a tutti i contribuenti sulla rivalutazione al 12 o al 16% dei beni d'impresa. In questo modo, quando arriverà la norma sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, i possibili dubbi di un aiuto di Stato riservato alle banche dovrebbero cadere nel vuoto. Ma qui torna a pesare il fattore tempo: la norma sulla rivalutazione dei beni d'impresa che dovrà fare da cornice a quella sulla Banca d'Italia entrerà in vigore con la stabilità soltanto il 1° gennaio, mentre quella sulle quote di Bankitalia, se messa a copertura dell'Imu, dovrà produrre i suoi effetti una tantum entro la fine di quest'anno.
Nel menù delle possibili coperture la posta più alta, fino a 1,5 miliardi, resta l'aumento dal 101% al 116% degli acconti Ires e Irap di fine novembre dovuti dalle banche. Che se sommati ai 300 milioni risparmiati dalla cancellazione dell'esenzione per i beni agricoli farebbero salire a 1,8 miliardi la posta recuperata per centrare l'obiettivo. All'appello mancherebbero altri 600 milioni. Somma che si potrebbe ulteriormente ridurre ampliando la platea delle case di lusso che sono rimaste fin da subito escluse dall'esenzione. Ma qui lo scoglio da superare, oltre ad essere politico, è quello di dove fissare l'asticella per definire i parametri delle case di lusso oltre gli immobili A/1, A/8 e A/9.
Nella caccia alle coperture il Fisco potrebbe fare rotta anche sul mondo delle assicurazioni e in particolare sulla cancellazione dell'esenzione Irpef oggi riconosciuta sui rendimenti riconosciuti con il decesso del contribuente prima della scadenza della polizza. Uno sguardo ancora anche su nuovi aumenti delle imposte di bollo e di registro, in realtà già utilizzati negli ultimi decreti d'urgenza, e nuove possibili rimodulazioni delle poste di bilancio. La caccia continua.

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