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Catasto, più signorili e meno case popolari- Il Messaggero

  • 24 Ott, 2014
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Cambia faccia il patrimonio immobiliare italiano: ora ci sono meno case ultrapopolari e più villini.

È questo il risultato dell'operazione di riclassamento degli immobili avviata nelle grandi città. Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dall'Agenzia delle entrate che fotografano il catasto al 21 dicembre 2013, c'è stato un taglio del 5% degli appartamenti popolari, a fronte di una crescita delle abitazioni classificate come civili (+1,6%), signorili (+1,4%) e dei villini (+1,4%). Quanto alla rendita catastale complessiva, nel 2013 è stato attributo allo stock immobiliare un valore di quasi 37 miliardi di euro. Lì dove 16,6 miliardi provengono dagli immobili censiti come abitazioni, 10,8 miliardi dagli immobili a destinazione speciale (categoria D), 6 miliardi da negozi, locali di deposito, box e posti auto (categoria C), 1,5 miliardi da uffici (categoria A/10), 1,3 da immobili ad uso collettivo (categoria B) e 0,7 dagli immobili a destinazione particolare (categoria E). Come già sottolineato, l'aumento della classificazione catastale degli immobili è dovuta in gran parte all'operazione di riclassamento degli immobili avviata nelle grandi città, tra cui quella del Comune di Roma, che ha riguardato in particolare le abitazioni dei centri storici, nati come popolari ma spesso diventati di pregio. I dati delle statistiche, spiega l'Agenzia delle Entrate, riguardano i Comuni capoluogo e le Province italiane, incluse quelle autonome di Trento e Bolzano che gestiscono in proprio gli archivi censuari del Catasto. Un'analisi questa che, al netto dei beni non censibili, ha fotografato un aumento dell'1% dello stock immobiliare italiano rispetto al 2012, fino a raggiungere quota 66.637.854 unità. Gli immobili a destinazione residenziale aumentano dunque di circa 170mila, per un totale di 34,6 milioni, mentre le unità immobiliari adibite ad ufficio registrate sono 662.550. In particolare, per quanto riguarda il settore residenziale, nel 2013 sono aumentate le abitazioni censite nelle categorie A1, A2, A3 (abitazioni signorili, civili e di tipo economico) e A7 (villini), mentre sono diminuite di circa il 5% le abitazioni di tipo popolare e ultrapopolare (A5 e A6) e di circa l'1% le abitazioni di particolare pregio (categoria A9). Dalle statistiche emerge infine come la superficie media delle abitazioni censite negli archivi risulti essere di circa 116 mq.

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