Questa volta con i Comuni, in merito alla local tax, tassa che sostituirà Imu e Tasi nel 2015. Governo e Comuni hanno trovato l'intesa. I saldi dei tagli rimarranno invariati - 1,2 miliardi, più altri 300 milioni varati in precedenza a valere sul 2015 - ma ora la manovra, ha sottolineato il presidente Anci Piero Fassino, «è più compatibile con la situazione economica dei Comuni». Ossia: i Comuni potranno tenere per sé tutto quello che viene raccolto col prelievo fiscale. La misura entrerà in vigore nel 2015 e dovrebbe essere approvata contestualmente alla legge di Stabilità. Che approderà nell'Aula della Camera il 27 novembre. Il braccio di ferro sulla legge di Stabilità soddisfa i sindaci: «Il governo ha accolto gran parte dei nostri rilievi e ora il testo - ha spiegato Piero Fassino - è più sostenibile per i Comuni, anche se rimane ancora onerosa». Ora la palla passa al governo, che tradurrà in emendamenti la sostanza dell'accordo, vagliato in prima persona dal sottosegretario Graziano Delrio e dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Per i sindaci i «risultati sostenibili» di cui ha parlato Fassino si traducono nella conferma per il 2015 degli oneri di urbanizzazione della spesa corrente, la possibilità di rinegoziare i mutui con Cdp, l'impegno dello Stato a farsi carico degli interessi per i mutui contratti sui nuovi investimenti. In casa Anci sull'esito dell'accordo convivono tuttavia pareri differenti visto che qualcuno comunque borbotta: «Ma per i Comuni sarà lo stesso un anno terrificante».