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Fisco sugli immobili, invariate sia le aliquote sia le incognite- Italia oggi sette

  • 12 Gen, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Nel 2015, le aliquote delle tasse comunali sugli immobili non potranno superare i livelli massimi previsti nel 2014.

È questa l'unica buona notizia che la legge di Stabilità approvata dal Parlamento prima di Natale ha portato a chi possiede una casa, un negozio o uno stabile produttivo. Ma le liete novelle si fermano qui: anche per quest'anno dovremo fare i conti con le complicazioni di Imu, Tasi e Tari, essendo stato rinviato a data da destinarsi il varo della nuova local tax. Irrisolta anche la questione dei c.d. macchinari «imbullonati». La legge 190/2014 (Stabilità 2015) ha deciso di confermare anche per il 2015 l'attuale struttura dei tributi comunali, basata solo formalmente su un'imposta unica (la Iuc), ma nella sostanza scomposta in tre componenti (Imu, Tasi e Tari), cui si af? anca l'addizionale Irpef. Per evitare un'ulteriore impennata del ? sco locale, però, è stato stabilito che, come già accaduto lo scorso anno, l'aliquota della Tasi non potrà superare il 2,5 per mille. Faranno eccezione (come nel 2014), i soli comuni che prevedranno sconti a favore delle abitazioni principali e degli immobili a esse equiparati: in tali casi, l'aliquota Tasi potrà essere elevata di un ulteriore 0,8 per mille, spingendosi ? no al 3,3 per mille. Senza l'introduzione di tale correttivo, invece, la Tasi avrebbe potuto volare ben più in alto, specialmente sulle c.d. prima case, spingendosi anche ? ne al 6,8 per mille. Infatti, rimane confermato anche l'altro limite, che vieta di superare, nella somma Tasi e Imu, l'aliquota massima prevista, per le diverse tipologie di immobili, al 31/12/2013 (anche qui con un possibile surplus di 0,8 in caso di «maxi Tasi»). Ciò, ovviamente, non signi? ca che i singoli contribuenti non pagheranno più di quanto sborsato nel 2014, perché ogni comune potrà decidere anche di incrementare il prelievo su alcune tipologie di immobili rispetto agli scorsi dodici mesi, purché rispetti gli anzidetti limiti. Ma almeno, laddove i sindaci si sono già spinti ? no ai massimi consentiti, non saranno possibili ulteriori incrementi. Rimane irrisolto, invece, l'altro enorme problema legato alle scelte dei primi cittadini, ossia l'assurda numerosità e complessità delle aliquote e delle detrazioni che incidono sui conteggi e che complicano la vita di cittadini, imprese, Caf e professionisti. Quest'anno, con la Iuc si è raggiunto l'incredibile numero di circa 200 mila variabili locali, creando una giungla nella quale è stato dif? cile districarsi anche per gli addetti ai lavori. Nelle intenzioni del governo, tale questione verrà affrontata attraverso una nuova, complessiva riforma dei tributi locali, introducendo un nuovo tributo (provvisoriamente denominato «local tax») che accorpi l'Imu e la Tasi. La relativa disciplina, però, dovrebbe essere più rigida, con maggiori limiti ai comuni nella determinazione delle aliquote, che potrebbero essere differenziate solo nell'ambito delle categorie ? ssate dal legislatore. Tale progetto, che inizialmente avrebbe dovuto trovare posto nella legge di Stabilità o in un provvedimento collegato, è stato però temporaneamente accantonato, al ? ne di consentire ulteriori approfondimenti. È stato affrontato, invece, il problema dei macchinari «imbullonati», ossia incorporati al suolo e, come tali, attratti a tassazione. In attesa dell'attuazione della revisione del catasto dei fabbricati, previsto dalla delega ? scale, è stato dato valore di legge a una circolare dell'Agenzia del territorio, dove si spiega che devono essere escluse dalla rendita catastale quelle componenti che, sebbene caratterizzino la destinazione economica dell'immobile produttivo, sono prive dei requisiti di «immobiliarità». La circolare, peraltro, rimase al 2012, ma ? nora non ha prodotto grandi risultati. Anche qui, pertanto, il rischio è che nulla cambi.Le novità

Tari Imu e Tasi Si pagheranno in acconto entro il 16 giugno (applicando le aliquote e le detrazioni previste per il 2014), mentre entro il 16 dicembre andrà versato il saldo tenendo conto dei provvedimenti comunali pubblicati sul portale del Mef entro il 28 ottobre. È possibile anche pagare in unica soluzione entro il 16 giugno Le tariffe e le scadenze per il versamento sono stabilite dai comuni entro il termine per l'approvazione del bilancio di previsione

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