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Terreni di montagna, l'Imu resta un rebus- La Stampa

  • 23 Gen, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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tre giorni dalla scadenza sull'Imu agricola dovuta per i terreni montani è il caos.

Il Tar del Lazio mercoledì non ha infatti confermato la sospensiva del regolamento messo a punto a novembre dal Tesoro e impugnato da alcune Anci regionali (Liguria, Veneto, Abruzzo, Umbria e Lazio), decidendo di pronunciarsi nel merito solamente il prossimo 17 giugno. Nel frattempo è spuntato un altro ricorso presentato dai comuni siciliani che a loro volta hanno ottenuto una sospensiva sino al 4 febbraio. Ben oltre dunque il termine del 26 gennaio fissato dal governo. A questo punto la tassa va pagata? E se sì, quando e in base a quali calcoli? Nelle scorse settimane i tecnici di Tesoro e Agricoltura avrebbero dovuto cercare di rivedere il meccanismo di calcolo di un'imposta che vale almeno 350 milioni di gettito ma fino ad ora non sono approdati a nulla. Il parametro adottato per l'imposta 2014 non tiene infatti conto delle peculiarità territoriali e delle coltivazioni: prevedeva un'esenzione in modo indifferenziato solo per i terreni montani al di sopra di 600 metri d'altitudine, esenti invece quelli coltivati da imprenditori agricoli professionisti e coltivatori diretti tra i 281 e i 600 metri, mentre sotto 281 tutti erano tenuti all'intero versamento. Di qui le proteste e le pressioni sul governo da parte di associazioni, politici e comuni per un chiarimento finale. Incontro Padoan­Martina Per ora il Tesoro ha fatto solo sapere che per il 2015 intende fare marcia indietro. Sul 2014 invece silenzio. Oggi forse se ne dovrebbe sapere di più visto che a palazzo Chigi è previsto un incontro tra la presidenza del Consiglio, il ministro dell'Economia Padoan e quello dell'Agricoltura Martina. Difficile che i tecnici abbiano trovato coperture sufficienti per azzerare la tassa, mentre Martina farà di tutto per evitare di scaricare maggiori oneri sul settore agricolo. Una delle ipotesi prospettate prevede la trasformazione del versamento 2014 in acconto con pagamento finale comprensivo del 2015, in maniera tale da scaricare sul bilancio di quest'anno l'eventuale riduzione del gettito e le relative compensazioni

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