I contribuenti che hanno effettuato versamenti dell'imposta relativamente ai terreni che risultavano imponibili sulla base di quanto disposto dall'articolo 22, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modi? cazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, e del decreto del Ministro dell'economia e delle ? nanze del 28 novembre 2014, e che sono poi risultati esenti in virtù del metodo previsto dal dl 4/2015, legato alle classi? cazioni Istat, avranno diritto al rimborso da parte del comune di quanto versato. O alla compensazione qualora il medesimo comune abbia previsto tale facoltà con proprio regolamento. Questo quanto prevede un emendamento allo stesso dl 4/2015, approvato ieri in commissione ? nanze al Senato, che ha dato il via libera al testo che approda oggi in aula. Tre gli emendamenti accantonati dalla commissione (ma che hanno comunque la quasi certezza di essere approvati). Riguardano la franchigia di 200 euro per agricoltori e imprenditori agricoli professionali operanti in comuni collinari svantaggiati, i terreni a proprietà indivisa inusucapibile e l'esenzione per le isole minori. Se ne riparlerà oggi in aula, mentre, oltre alla norma che prevede la non applicazione di sanzioni ed interessi nel caso di ritardato versamento dell'imposta complessivamente dovuta per l'anno 2014, qualora lo stesso sia effettuato entro il termine del 31 marzo 2015, che aveva già ottenuto il sì della commissione, ieri ha avuto disco verde un'altra disposizione ? nanziaria di rilievo per i conti degli enti locali. Entro il 30 settembre, infatti, il Ministero dell'economia e delle ? nanze, di concerto con il Ministero dell'interno, sulla base di una metodologia adottata sentita la Conferenza Stato città ed autonomie locali, provvederà alla veri? ca dell'andamento del gettito reale dell'imposta municipale propria derivante dalle disposizioni del decreto. Con successivo decreto ministeriale, in base a questi conteggi, saranno stabilite le modalità per la compensazione in favore dei comuni che abbiano registrato un minor gettito rispetto a quello preventivato. A tale scopo viene istituito presso il Ministero dell'economia e delle ? nanze un Fondo di riequilibrio, con dotazione iniziale pari a 10 milioni di euro per l'anno 2015.