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Imu agricola, via ai rimborsi-Sole 24ore

  • 26 Feb, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Primo via libera parlamentare, con 132 voti favrevoli e 83 contrari, per il decreto sull'Imu agricola, che nelle correzioni al Senato ha imbarcato la norma sui rimborsi per i pagamenti sbagliati sul 2014 e, da quest'anno, la detrazione da 200 euro per i coltivatori diretti proprietari di terreni nei Comuni che erano esenti con le vecchie regole e l'esenzione per le «piccole isole» come Pantelleria, Ischia, le Eolie e le isole pontine.

A Palazzo Madama, però, non è entrato l'emendamento sulla riforma del Patto di stabilità, con i premi per i Comuni che hanno tagliato la spesa e vantano una riscossione più efficiente: sulla riforma, però, è stata già sancita l'intesa fra Governo e sindaci in Conferenza Stato-Città, per cui ora si lavora con una certa frenesia a trovare la strada normativa per tradurla in atto.

Sull'Imu agricola, invece, è andato tutto come previsto, a partire dalla polemica politica che si è accesa con l'arrivo del provvedimento in Aula. Forza Italia, Lega e M5S hanno puntato su un emendamento per abolire del tutto l'imposta, respinto dalla maggioranza con nove voti di scarto.

Sempre in chiave politica si possono leggere anche alcuni degli emendamenti approvati. Il più importante mette nero su bianco il diritto al rimborso per i contribuenti che hanno pagato l'Imu 2014 in base al criterio «altimetrico» scritto nel Dm di novembre e superato proprio dal decreto 4/2015 esaminato ieri dal Senato (in alternativa, se il regolamento comunale lo prevede, è possibile la compensazione con altri debiti tributari). Questo diritto, in realtà, già esiste, proprio perché le regole definitive sono quelle previste dal decreto 4/2015, che impongono il pagamento generalizzato dell'Imu sui terreni nei Comuni «non montani» e nei Comuni «parzialmente montani» lo riservano ai proprietari che non hanno la qualifica di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. L'emendamento, dunque, si limita a fare chiarezza evitando il rischio di contenziosi, ma non impone il rimborso d'ufficio per cui i contribuenti interessati dovranno fare richiesta, secondo le regole ordinarie.

Nel testo approvato a Palazzo Madama entra anche la nuova detrazione da 200 euro, a partire dal 2015, per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli nella «collina svantaggiata», vale a dire nei Comuni dove l'esenzione Imu era presente in base alle regole "pre-riforma" ed è invece caduta con il nuovo quadro normativo.

La riforma del Patto di stabilità, invece, non è salita sul treno del decreto per «estraneità di materia», nonostante il decreto abbia imbarcato fra le altre cose anche la proroga di sei mesi per l'attuazione della delega fiscale (cambiando anche il titolo). L'inciampo ha agitato i sindaci, che ieri si sono riuniti nella commissione Finanza locale per tornare a chiedere «stop ai tagli» e «concertazione con il Governo», e ora si lavora su più ipotesi, tra cui quella di un decreto ad hoc.

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