Nel decreto legge in materia di ? nanza locale atteso nei prossimi giorni (e sui cui contenuti ieri c'è stato un faccia a faccia a Palazzo Chigi fra il presidente del consiglio Matteo Renzi e il presidente dell'Anci Piero Fassino) dovrebbe essere prevista anche l'erogazione ai sindaci di un anticipo sugli incassi dell'acconto Imu che i contribuenti verseranno a giugno. L'obiettivo (come evidenziato da ItaliaOggi del 10 marzo) è quello di evitare che il ritardo nel riparto del fondo di solidarietà comunale possa causare una crisi di liquidità per molte amministrazioni. Gli anni scorsi, per ovviare al problema, è stato pagato un acconto del fondo calcolato in percentuale sulle spettanze dell'anno precedente. Quest'anno, invece, l'idea è di erogare un anticipo sull'Imu (al momento, si ragiona su una percentuale del 15%), in modo da evitare di dare più soldi del dovuto agli enti che, avendo un gettito più alto, presentano un «fondo negativo». Gli importi anticipati saranno recuperati insieme alla quota dell'imposta municipale che i comuni devono destinare alla perequazione e che viene trattenuta alla fonte dall'Agenzia delle entrate. Tale meccanismo rischia comunque di essere solo un palliativo per i comuni con minore capacità fiscale, specie se non si riuscirà a rifinanziare il fondo compensativo a favore degli enti con la leva ?scale bloccata dal tetto alle aliquote Imu e Tasi. Per farlo, pero, servono almeno 625 milioni. Ormai certa, invece, la riscrittura delle regole del Patto, con i premi per gli enti che hanno ridotto in misura più incisiva la spesa corrente e che hanno mostrato una maggiore capacità di riscossione delle proprie entrate e l'alleggerimento delle sanzioni per chi ha sforato nel 2014, anche per sgravare le nascenti città metropolitane dal fardello delle violazioni commesse dalle vecchie province.