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"Il 16 dicembre funerale Tasi e Imu"-La Repubblica

  • 03 Set, 2015
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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«Italiani, segnatevi la data del 16 dicembre, quella del secondo acconto della Tasi: sarà il funerale della tassa sulla prima casa, sarà l'ultima volta in cui la pagherete, punto.

Questo lo decidiamo noi, non Bruxelles». Il premier Renzi, dai microfoni di Rtl 102.5, conferma che «dal prossimo anno non ci saranno più Imu e Tasi», riferendosi all'Imu agricola e sugli impianti ancorati a terra. Basta con i veti esterni, dunque. «Un'Europa che si gira dall'altra parte quando ci sono i barconi, pensa di venirci a spiegare cosa fare sulle tasse? Spero sia stato il caldo. Le tasse le abbassiamo da soli, grazie».
Palazzo Chigi frena così la polemica a distanza partita due giorni fa, quando fonti anonime di Bruxelles («mettessero nome e cognome», insiste Renzi) ricordavano via Ansa al governo italiano le raccomandazioni spedite a tutti i paesi europei.
Ovvero, meglio tassare patrimonio e consumi che il lavoro. Suggerimenti classici, esplicitati già nella famosa lettera dell'agosto 2011 della Bce all'Italia, da cui poi scaturì proprio l'Imu e la rivalutazione choc delle rendite catastali operata dal governo Monti nel dicembre di quell'anno con il Salva-Italia.
Le voci trapelate da Bruxelles vengono però derubricate, qualche ora più tardi dall'attacco di Renzi, come «gossip» dal suo consigliere economico Filippo Taddei: «Ad oggi non c'è riscontro, né ufficiale né ufficioso, sulla contrarietà della Commissione europea verso l'intervento, ma solo raccomandazioni ad approvare la riforma del catasto e su questo c'è un impegno del governo».
Caso chiuso? «Siamo consapevoli delle recenti dichiarazioni» del premier Renzi e «non abbiamo altro da commentare», fa sapere la portavoce della Commissione agli affari economici, Annika Breidthardt. La legge di Stabilità sarà «valutata in autunno» e «la valutazione sarà basata sui fatti, su quello che ci sarà, e sulle previsioni economiche della Commissione di novembre». Un modo per dire che la strada è lunga. Ne approfitta anche Piero Fassino, in qualità di presidente Anci e rappresentante dei sindaci, per ricordare che va bene cancellare Imu e Tasi, ma «a parità di risorse per i Comuni». Una delle modalità, suggerisce Fassino «è quella di lasciare ai Comuni la quota di Imu che oggi invece viene incamerata dallo Stato», su capannoni e negozi.
La Tasi non è l'unico nodo da sciogliere, in vista della manovra. Sul tavolo giace pure il dossier pensioni.
«Credo che un po' più di flessibilità in uscita sarebbe di aiuto per l'occupazione giovanile», è tornato sul tema il presidente dell'Inps, Tito Boeri, commentando i nuovi dati sull'occupazione e il boom di assunzioni degli over 50 (800 mila in più in tre anni, tra posti stabili e precari), «associato anche all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione».

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