Questo lo decidiamo noi, non Bruxelles». Il premier Renzi, dai microfoni di Rtl 102.5, conferma che «dal prossimo anno non ci saranno più Imu e Tasi», riferendosi all'Imu agricola e sugli impianti ancorati a terra. Basta con i veti esterni, dunque. «Un'Europa che si gira dall'altra parte quando ci sono i barconi, pensa di venirci a spiegare cosa fare sulle tasse? Spero sia stato il caldo. Le tasse le abbassiamo da soli, grazie».
Palazzo Chigi frena così la polemica a distanza partita due giorni fa, quando fonti anonime di Bruxelles («mettessero nome e cognome», insiste Renzi) ricordavano via Ansa al governo italiano le raccomandazioni spedite a tutti i paesi europei.
Ovvero, meglio tassare patrimonio e consumi che il lavoro. Suggerimenti classici, esplicitati già nella famosa lettera dell'agosto 2011 della Bce all'Italia, da cui poi scaturì proprio l'Imu e la rivalutazione choc delle rendite catastali operata dal governo Monti nel dicembre di quell'anno con il Salva-Italia.
Le voci trapelate da Bruxelles vengono però derubricate, qualche ora più tardi dall'attacco di Renzi, come «gossip» dal suo consigliere economico Filippo Taddei: «Ad oggi non c'è riscontro, né ufficiale né ufficioso, sulla contrarietà della Commissione europea verso l'intervento, ma solo raccomandazioni ad approvare la riforma del catasto e su questo c'è un impegno del governo».
Caso chiuso? «Siamo consapevoli delle recenti dichiarazioni» del premier Renzi e «non abbiamo altro da commentare», fa sapere la portavoce della Commissione agli affari economici, Annika Breidthardt. La legge di Stabilità sarà «valutata in autunno» e «la valutazione sarà basata sui fatti, su quello che ci sarà, e sulle previsioni economiche della Commissione di novembre». Un modo per dire che la strada è lunga. Ne approfitta anche Piero Fassino, in qualità di presidente Anci e rappresentante dei sindaci, per ricordare che va bene cancellare Imu e Tasi, ma «a parità di risorse per i Comuni». Una delle modalità, suggerisce Fassino «è quella di lasciare ai Comuni la quota di Imu che oggi invece viene incamerata dallo Stato», su capannoni e negozi.
La Tasi non è l'unico nodo da sciogliere, in vista della manovra. Sul tavolo giace pure il dossier pensioni.
«Credo che un po' più di flessibilità in uscita sarebbe di aiuto per l'occupazione giovanile», è tornato sul tema il presidente dell'Inps, Tito Boeri, commentando i nuovi dati sull'occupazione e il boom di assunzioni degli over 50 (800 mila in più in tre anni, tra posti stabili e precari), «associato anche all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione».