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L.Stabilita. Anci, nuovi tributi siano sostenibili e piccoli Comuni fuori da Patto stabilita

  • 29 Ott, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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In allegato il documento Anci presentato in Audizione.

La Tasi, componente dei servizi indivisibili del nuovo tributo Trise, "deve rispondere ai criteri di equita', sostenibilita' e piena copertura delle risorse finanziarie dei Comuni": e? quanto ribadito dall'ANCI, nel corso di un'audizione nelle Commissioni congiunte di Camera e Senato sulla legge di stabilita'.

La Tasi rappresenta uno dei punti di criticita' della legge di stabilita', ha insistito in rappresentanza dell'ANCI Alessandro Cosimi, Sindaco di Livorno e Coordinatore delle Anci regionali, "soprattutto per quanto riguarda la sua capacita' di costituire un'efficiente strumento di esercizio dell'autonomia tributaria comunale a fronte dell'abolizione dell'Imu sull'abitazione principale e su alcune fattispecie minori".
Per quanto riguarda l?allentamento di un miliardo del patto di stabilita? per l?ANCI "e' necessario renderlo strutturale, riducendo gradualmente la manovra imposta ai Comuni in termini di Patto??.
La delegazione dei Comuni, composta da Cosimi e dal Sindaco di Perugia Vladimiro Boccali, ha evidenziato poi "perplessita' per la limitazione a un solo anno dell'intervento". ??Per ottenere il riavvio degli investimenti ? ha aggiunto Cosimi - e' necessario adottare misure strutturali che consentano agli Enti locali di tornare a programmare opere pubbliche in un arco ragionevole di tempo, intorno ai 5 anni, che rappresenta il periodo medio di progettazione e realizzazione di un'opera pubblica".
Durante l?audizione l?ANCI e? tornata a chiedere l'esclusione dai vincoli relativi al patto di stabilita' per i Comuni tra i mille e i cinquemila abitanti. "Questi Comuni ? ha sottolineato Cosimi - hanno una minore capacita' finanziaria e organizzativa, quindi non sono strutturati per reagire a questi vincoli".
Per quanto riguarda la restituzione dell'Imu 2012 pagata dalle amministrazioni comunali sugli immobili di loro proprieta', l'ANCI ha poi sollecitato "l'erogazione del contributo a fronte del maggior taglio subito dai Comuni", che in ogni caso rappresenterebbe "un rimedio del tutto parziale poiche' si tratta di un provvedimento una tantum (biennio 2013-2014) e le risorse assegnate non possono essere computate tra le entrate valide ai fini del rispetto del Patto di stabilita'".

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