Se per? si guardano le cifre, si scopre che il tributo per la raccolta e lo smaltimento della spazzatura spesso ? pi? pesante della service tax sugli immobili.
La Tari segue il calendario stabilito da ogni Comune, e in molte citt? l'acconto ? in scadenza in questi giorni. Per una famiglia di tre persone che vive in un appartamento medio-grande, il conto su base annua pu? andare dai 118 euro di Oristano ai 482 euro di Napoli, con un livello medio di 342 euro.
I dati emergono dalle elaborazioni condotte da Ref Ricerche su un campione di 51 capoluoghi di provincia, ed evidenziano due trend ormai consolidati. Da un lato, un aumento medio del prelievo del 12-13% negli ultimi quattro anni, con punte del 25% per le famiglie numerose. Dall'altro, grandi differenze territoriali, con il servizio che in alcune citt? costa il triplo o il quadruplo che in altre.
Come si spiega questa evoluzone del prelievo? ?Gli aumenti - afferma Donato Berardi direttore del laboratorio servizi pubblici locali di Ref Ricerche - dipendono in primo luogo dal taglio dei trasferimenti agli enti locali e dall'introduzione del principio secondo cui il tributo deve coprire i tutti i costi del servizio: se nel 2010 la copertura era dell'85%, oggi si arriva di fatto al 100 per cento?. Ma ci sono anche altre spiegazioni. Sull'andamento del tributo, infatti, incide anche l'adozione del principio comunitario ?chi inquina paga?: in assenza di criteri di misurazione effettiva della quantit? di rifiuti prodotti, molte citt? hanno intanto alzato il prelievo in base al numero degli occupanti dell'immobile. E poi, conclude Berardi, ?non va dimenticato che le variazioni di tariffa possono riflettere anche presenza di costi del servizio molto diversi sul territorio. In particolare, dove la raccolta non ? efficiente o non ci sono discariche o impianti adeguati, la spesa per le famiglie tende ad aumentare?.
Non ? un caso, allora, che il conto della Tari raggiunga il picco massimo proprio a Napoli, dove da anni si combatte contro l'emergenza rifiuti, sia per i single (198 euro per 50 mq) sia per le famiglie di cinque persone (628 euro per 120 mq). ?I prelievi pi? marcati - aggiunge Berardi - spesso nascondono problemi di finanza pubblica oppure tecnologie di gestione dei rifiuti pi? o meno trascurate?. Tra le citt? con i costi pi? alti, ad esempio, c'? anche Alessandria, da tempo in difficolt? finanziaria.
Oltre all'importo totale, c'? anche un altro aspetto importante da valutare: la progressione del prelievo in base al numero di occupanti. Che una famiglia di tre persone paghi pi? di un single ? assodato, ma "quanto" di pi? dipende dalla modulazione della tariffa scelta a livello comunale. ? Cremona, in particolare, a differenziare maggiormente il tributo in base al numero di occupanti, a parit? di superficie: qui il conto in euro al metro quadrato per le famiglie di cinque persone ? dell'80% superiore a quello per i single. La maggior parte dei Comuni, per?, sceglie di non "stressare" troppo questo criterio: una ventina di citt? introduce differenze minori del 10% tra i single e le famiglie di tre persone, sempre ragionando a parit? di metratura. D'altra parte, il numero degli occupanti ? solo un surrogato di un vero criterio di misurazione dei rifiuti. Ma sono ancora pochi gli enti locali che applicano criteri puntuali pi? incisivi, legati ad esempio al conteggio degli svuotamenti dei cassonetti o al peso dei sacchetti.
A influenzare, infine, gli aumenti sulla tariffa rifiuti ? anche la morosit? dei contribuenti che, sempre secondo Ref Ricerche, in alcune citt? arriva a toccare tassi a doppia cifra, imponendo di fatto un sussidio a carico delle altre utenze.