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Legge di Bilancio 2017. Convegno ANCI Basilicata-IFEL a Potenza

  • 01 Mar, 2017
Pubblicato in: Contabilità e Bilancio
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Nel corso del seminario organizzato da Anci Basilicata e IFEL, in collaborazione con l’ufficio autonomie locali della Regione sono state affrontate le novità che interessano i Comuni contenute nella Legge di Bilancio dello Stato 2017.
Circa un centinaio i partecipanti, tra sindaci, amministratori e dipendenti comunali provenienti da tutta la regione. Per Anci Basilicata presenti, oltre al presidente Salvatore Adduce, il coordinatore della consulta regionale piccoli comuni e sindaco di Rapone, Felicetta Lorenzo e il dirigente dell’ufficio autonomie locali della Regione, Emilio Libutti.
In qualità di relatori, hanno partecipato Andrea Ferri (responsabile Finanza Locale Anci/IFEL) che ha illustrato i principali contenuti in materia finanziaria e Giuseppe Canossi (consulente esperto IFEL) che ha affrontato le novità in tema di personale.

Nell’intervento introduttivo Felicetta Lorenzo, Sindaco di Rapone  ha sottolineato come i comuni hanno contribuito dal 2010 in modo particolarmente rilevante al risanamento dei conti pubblici: 13 miliardi di tagli subiti dai Comuni fino al 2015  hanno lasciato il segno. Così come pesa fin troppo la negazione dell’autonomia finanziaria dei Comuni con il blocco della leva fiscale. Quello che si chiede unanimemente e a gran voce è la semplificazione contabile ed ordinamentale, un tema che negli ultimi anni pur con la condivisione di forze parlamentari e del Governo, non ha ancora  trovato  uno sbocco normativo.

Emilio Libutti, dirigente ufficio autonomie locali regione Basilicata ha evidenziato come le amministrazioni locali costituiscono il presidio istituzionale fondamentale e sono il primo immediato riferimento per i cittadini. La Regione prosegue nella attività di sostegno agli Enti locali alimentando un proficuo e quotidiano confronto con l’Anci e con gli amministratori oltre a rafforzare e realizzare il programma formativo e di assistenza tecnica. Sono già in fase attuativa le procedure di finanziamento dei servizi essenziali attraverso il fondo di coesione per i piccoli comuni.

La Legge di Bilancio sostanzialmente stabilizza per il triennio 2017-19 delle norme che in particolare favoriscono l’espansione degli investimenti, dopo un periodo di grandi restrizioni – ha dichiarato Andrea Ferri responsabile Finanza locale IFEL. I Comuni quindi, diversamente dai due anni precedenti hanno con certezza un orizzonte temporale pluriennale per programmare i propri investimenti, e questo è essenziale, proprio perché gli investimenti sono per loro natura una spesa pluriennale. Non mancano purtroppo aspetti negativi: sulla leva fiscale c'è un blocco che prosegue per il secondo anno e questa è una norma che contrasta di fatto con il processo di perequazione e con l'autonomia degli enti locali. Non si può fare manovra restrittiva in questa fase; dopo anni di pesanti riduzioni di risorse noi speriamo che questo blocco verrà superato al più presto, con un riassetto del quadro fiscale dei Comuni.

Giuseppe Canossi, esperto IFEL in materia di personale, nel suo intervento, ha affrontato la questione del personale degli enti locali, con specifico riferimento allo stato della legislazione finanziaria intervenuta dal 2001 in poi, cioè in relazione alle annose problematiche relative al blocco delle assunzioni che comprime sempre più l'autonomia organizzativa oltre che finanziaria delle realtà locali, con gravi riflessi e limitazioni. Canossi ha parlato del sistema assunzionale di questi anni, anche con riferimento al tema della parallela necessità di ricollocazione, nel biennio 2015/2016, del personale provinciale sovrannumerario; ha posto l’accento sulla discontinuità delle percentuali di turn over ammesse dalla legge, disorganicamente modificate ogni anno in sede di leggi di stabilità e relative manovre correttive. Inoltre, ha  sottolineato la consistenza delle risorse decentrate da destinare alla contrattazione integrativa sugli andamenti della spesa di personale. Infine, ha rappresentato lo stato di evoluzione attuativa della riforma in atto del pubblico impiego (delega Madia) e della parallela attività in atto di formulazione dei rinnovi contrattuali nazionali, con riguardo al tema delle prerogative sindacali, della valutazione del personale e dell’auspicato sblocco dei fondi del salario accessorio.

Per il Presidente Anci Basilicata Salvatore Adduce che ha concluso i lavori: “La Legge di Bilancio contiene alcune note positive ma manca ancora di risposte sulle persistenti rigidità di tipo finanziario e ordinamentale che riguardano i Comuni. Le novità della Legge di Bilancio stanno nei principi, perché siamo passati dal vecchio Patto di Stabilità al saldo di competenza finale. Abbiamo chiuso una fase di tagli devastanti che era costante anno per anno, anche se abbiamo da recuperare i tagli degli anni precedenti che continuano ad avere dei riverberi negativi. Finalmente si è compreso che se si bloccano i Comuni si blocca il Paese nella sua funzionalità e nella possibilità di rilancio economico. Come Amministratori dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare sviluppo, ha concluso Adduce, se continuiamo a deprimere le politiche di sviluppo le nuove generazioni andranno via e aggraveremo il gap con le altre Regioni.”

Per il Presidente Anci Basilicata Salvatore Adduce che ha concluso i lavori: “La Legge di Bilancio contiene alcune note positive  ma manca ancora​ di risposte sulle persistenti rigidità di tipo finanziario e ordinamentale che riguardano i Comuni.​ Le novità della Legge di Bilancio stanno nei principi, perché siamo passati dal vecchio Patto di Stabilità al saldo di competenza finale. Abbiamo chiuso una fase di tagli devastanti che era costante anno per anno, anche se abbiamo da recuperare i tagli degli anni precedenti che continuano ad avere dei riverberi negativi. Finalmente si è compreso che se si bloccano i Comuni si blocca il Paese nella sua funzionalità e nella possibilità di rilancio economico.. Come Amministratori dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare sviluppo, ha concluso Adduce, se continuiamo a deprimere le politiche di sviluppo le nuove generazioni andranno via e aggraveremo il gap con le altre Regioni.”

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