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Comuni, mutui più leggeri-Italia oggi

  • 07 Lug, 2016
Pubblicato in: Contabilità e Bilancio
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nuovi mutui contratti dagli enti locali saranno sempre rinegoziabili. E avranno sempre un cap definito, ossia una soglia massima di tasso di interesse. Per i mutui in essere, invece, le penali per l'estinzione anticipata (che in alcuni casi superano il 20%) saranno di sicuro abbattute, mentre sull'apertura di una nuova finestra di rinegoziazione dei mutui locali bisognerà valutare la disponibilità del Mef.

Cerisano a pag. 34 I nuovi mutui contratti dagli enti locali saranno sempre rinegoziabili. E avranno sempre un cap definito, ossia una soglia massima di tasso di interesse che non potrà mai essere superata. Per i mutui in essere, invece, le penali per l'estinzione anticipata (che in alcuni casi superano il 20%) saranno di sicuro abbattute, mentre sull'apertura di una nuova finestra di rinegoziazione dei mutui locali bisognerà valutare la disponibilità del Mef. Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio della camera, da anni conduce una battaglia personale contro l'esosità dei tassi applicati ai comuni da Cassa depositi e prestiti. Ma questa volta intende andare fino in fondo, perché, dice, «Cdp non può continuare a fare utili con i debiti dello stato». E a ItaliaOggi anticipa i temi su cui si concentrerà il lavoro della commissione sul decreto enti locali (dl 113/2016). Senza risparmiare una frecciatina ai senatori di Ncd che la prossima settimana dovranno votare la riforma dei bilanci di regioni ed enti locali a maggioranza assoluta. «Attenzione a non trasformare un provvedimento essenziale per gli enti in un terreno di scontro politico». D o m a n d a . Presidente, crede che sull'abb a t t i m e n t o delle penali sui mutui locali questa sia davvero, come direbbe qualcuno, «la volta buona»? Risposta. Mi verrebbe da dire: se non ora quando. Il costo del denaro è ai minimi termini. Comprendo le diffi coltà di Cdp, ma non possiamo pensare che continui ad applicare 5-6 punti percentuali di tasso di interesse sulla pelle dei comuni. Cassa depositi, fi no a quando avrà in mano il risparmio postale degli italiani, deve indirizzarsi solo verso interventi straordinari, infrastrutturali e di sostegno ai comuni, soprattutto quelli piccoli e medi che diffi cilmente hanno accesso al sistema bancario. Questa è la mission della Cassa, non certo quella di diventare un'Iri 2.0. D. Si aprirà una nuova fase di rinegoziazione di mutui per gli enti locali? R. Ne stiamo discutendo col Mef. La soluzione potrebbe essere ricalcare quanto fatto col dl salvaregioni. Sta di fatto che ci sono comuni, da Roma a Catania, da Bari a Torino fi no a Milano che oggi pagano tassi di interesse completamente fuori mercato. Di sicuro i nuovi mutui saranno sempre rinegoziabili e avranno tutti un cap, un tetto massimo insuperabile. D. Sull'abbattimento delle sanzioni per l'estinzione anticipata qual è la sua sensazione? R. Sono fi ducioso, penso che alla fi ne si troverà un accordo. D. E sull'alleggerimento delle sanzioni per i comuni che hanno sforato il Patto? I sindaci lamentano una disparità di trattamento rispetto a province e città metropolitane che invece hanno ottenuto questa chance. R. Vedremo se ci saranno i margini, in ogni caso l'errore da non fare è punire i comuni virtuosi. Una sanatoria sarebbe un brutto segnale verso chi il Patto l'ha sempre rispettato. D. Su quali altri interventi vi concentrerete? R. Il tema del turnover a mio parere è essenziale. La p.a. ha bisogno di uno shock generazionale, deve aprire le porte ad almeno 20 mila nativi digitali soprattutto nei servizi di front offi ce. L'età media della pubblica amministrazione italiana è di 55 anni. Troppi. Questo non signifi ca voler rottamare i cinquantenni, signifi ca dirottarli verso altri compiti, nei servizi di back offi ce, per esempio, dove la loro esperienza può essere preziosa. Altro tema sul quale di sicuro interverremo è quello della riscossione. La riforma di Equitalia è ormai indifferibile e deve andare di pari passo con nuovo piano di rateizzazioni. La proroga contenuta nel decreto sarà l'ultima in attesa di decidere il destino del concessionario unico della riscossione. D. Si va verso l'accorpamento con l'Agenzia delle entrate? R. Così prevede il progetto che ho messo a punto e che sta per essere incardinato in commissione finanze con la condivisione del viceministro all'economia Luigi Casero. D. Le province lamentano un buco di bilancio di 124 milioni con l'applicazione dei tagli 2016. Tutto questo mentre alla Sicilia viene riconosciuta una super compartecipazione Irpef. R. Sulle province vedremo se ci saranno margini di intervento. Sui fondi alla Sicilia devo riconoscere che la norma sta creando qualche tensione.

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