A prevederlo è il decreto enti locali approvato ieri dal consiglio dei ministri che conferma (si veda ItaliaOggi di ieri) la sterilizzazione delle sanzioni a carico delle province e delle città metropolitane che non hanno rispettato il patto di stabilità nel 2015. Tuttavia la sanatoria si limita alle sole sanzioni economiche (taglio ai fondi pari alla differenza tra il risultato registrato e l'obiettivo programmatico), non alle altre misure previste dall'art. 31 comma 26 della legge n. 183/2011. Con la conseguenza che gli enti inadempienti: non potranno impegnare spese correnti in misura superiore alla media annuale degli impegni effettuati nell'ultimo triennio; non potranno ricorrere all'indebitamento per gli investimenti; non potranno procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale. Un'altra novità introdotta dal decreto riguarda l'obbligo del pareggio di bilancio che da quest'anno ha mandato in sof? tta il patto di stabilità. Regioni, province e città metropolitane dovranno conseguirlo solo in sede di rendiconto. Gli enti territoriali e gli enti di area vasta, inoltre, non saranno tenuti a redigere il prospetto obbligatorio che da quest'anno va allegato al preventivo ai ? ni della veri? ca dell'obbligo di pareggio di bilancio. In pratica l'obbligo di garantire il pareggio già in sede di preventivo varrà solo per i comuni. Una disparità di trattamento giusti? cata, per le province, dalla critica situazione ? nanziaria in cui esse versano, e per le regioni dal fatto che gli enti territoriali hanno in bilancio grosse quote di avanzi di amministrazioni vincolati.